Dopo un articolato dibattito, la quinta Commissione “Riforme”, presieduta dal consigliere Sinibaldo Esposito – con il significativo contributo dei consiglieri Pasqua, Nicolò, Nucera e D’Agostino – ha approvato all’unanimità la proposta di legge statutaria n. 2/10^ recante “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)”.
Il testo normativo – d’iniziativa del presidente Sinibaldo Esposito e del consigliere Vincenzo Pasqua – introduce la potestà del Consiglio, accanto a quella della Giunta, per la redazione di Testi Unici, prevedendo altresì l’istituzionalizzazione delle clausole valutative, quali strumenti di controllo sullo stato di attuazione delle leggi regionali, sull’efficacia delle politiche adottate e delle scelte legislative compiute rispetto all’effettivo conseguimento degli obiettivi prefissati, con la possibilità di adottare eventuali misure correttive o migliorative.
Tra le innovazioni introdotte, occorre evidenziare la possibilità – contemplata a fini acceleratori – che il testo unico sia redatto direttamente dalle strutture competenti del Consiglio regionale.
“Dall’emanazione dello Statuto regionale – ha spiegato il presidente Esposito – questa è probabilmente la rivisitazione più importante in quanto incide profondamente sul ruolo e sui compiti del Consiglio regionale, valorizzandone ulteriormente le prerogative di indirizzo e controllo. Il significativo risultato – ha evidenziato il Presidente – è stato raggiunto grazie all’importante supporto del mondo accademico calabrese con gli autorevoli contributi forniti dai professori Gambino, Spadaro, Salazar, Falzea, Morelli e De Vinci e, non ultimo, dal confronto con i responsabili del progetto CAPIRe.
Inoltre, nello svolgimento del suo iter, la proposta in esame ha acquisito anche il parere della Giunta regionale, in particolare per quanto riguarda la modifica dei Testi Unici, tanto che il vicepresidente Viscomi in Commissione, ha sottolineato ‘quanto mai sia importante mettere ordine al sistema legislativo in modo che i cittadini – nel cui interesse le norme devono essere pensate – abbiano chiari diritti e doveri. L’eccesso normativo certamente non aiuta a creare la necessaria trasparenza nel rapporto tra cittadini ed Amministrazione.
La proposta di legge – ha proseguito Esposito – risponde, dunque, alla sempre più avvertita esigenza di semplificazione normativa e di miglioramento della qualità della normazione, intese quali strumenti di garanzia sia della certezza del diritto, che dell’efficacia dell’intervento del legislatore. E’ evidente, infatti, che una norma più è chiara, lineare e semplice nei suoi contenuti, più diviene efficace ed aderente agli obiettivi che si pone, perché trova più facile ed univoca applicazione da parte dei suoi destinatari.
Analogamente, assecondare la tendenza alla delegificazione e ricorrere allo strumento dei testi unici – ha concluso Sinibaldo Esposito – significa ridurre progressivamente l’elevato numero di disposizioni legislative accumulatesi nel corso degli anni, consentendo la più agevole individuazione della norma da applicare al singolo caso concreto. Tale novità legislativa consente, infine, di porre la nostra regione al passo con le altre realtà nazionali”.