In una provincia dove solamente due centri sono guidate da sindaci donna – Parghelia e Ricadi (rispettivamente amministrate da Maria Brosio e Giulia Russo) – non poteva non fare notizia la composizione del nuovo consiglio comunale di Pizzo calabro che vedrà bei sei donne – quattro tra le fila della maggioranza che sostiene il sindaco Gianluca Callipo e due tra le schiere dell’opposizione, sui tredici componenti che occuperanno gli scranni di Palazzo San Giorgio. Un bel passo in avanti se si pensa che nel precedente consiglio comunale le donne elette erano state solo due e quindi un esempio per gli altri comuni del vibonese. In pratica – per la prima volta in termini di parità tra i generi – vi è quindi una quasi perfetta corrispondenza tra corpo elettorale e rappresentanza
Un risultato che è stato possibile ottenere anche grazie alla legge elettorale per i comuni che prevede – almeno per quelli sopra i 5000 abitanti – la possibilità per l’elettore di esprimere una doppia preferenza a candidati di sesso diverso.
Nelle scorse elezioni comunali a Pizzo i candidati donna alla carica di consigliere comunale erano state undici su un totale di quaranta pari al 27% del totale mentre nessuna donna si era candidata alla carica di primo cittadino. In questa tornata i candidati donna a contendersi la possibilità di diventare consigliere comunale erano quattordici su un totale di trentatrè pari al 43% del totale e una dei tre candidati a sindaco era di donna anch’essa.
Ma questa “carica” del gentil sesso verso Palazzo San Giorgio si è manifestata anche nelle dinamiche del voto. Nelle precedenti elezioni – dove già le due elette Maria Francesca Pascale e Cristina Mazzei avevano ottenuto dei cospicui risultati in termini di preferenze – i candidati donna avevano ottenuto complessivamente 1324 preferenze pari al 23.8% dei voti validamente espressi mentre in questa tornata elettorale i voti complessivamente raccolti dai candidati di sesso femminile sono stati 3747 pari al 70.8% dei voti validamente espressi.
Un exploit che però sarebbe riduttivo attribuire solo al meccanismo della doppia preferenza. Molto ha contato sia l’alto numero di candidati di sesso femminile ma anche l’esempio dato dai due assessori donne – Maria Francesca Pascale e Cristina Mazzei – che con loro attivismo e con le tante cose realizzate sono diventate un esempio tangibile del fatto che una donna non solo può amministrare ma lo sa fare spesso e volentieri anche meglio di un uomo.
Oltre ai due assessori uscenti sono state elette Sharon Fanello e l’avvocato Giorgia Andolfi per la maggioranza (nella foto) mentre la minoranza è stata eletta Giusy Federico già vicesindaco della città napitina e la docente Carmen Manduca che è il primo consigliere del Movimento 5 stelle a sedere in un aula di un comune del vibonese.