Come era stato ampiamente previsto da tutti i sondaggi, al secondo turno delle elezioni legislative francesi che si sono svolte oggi il partito del neo-Presidente della Repubblica Emmanuel Macron – la Republique En Marche (REM) – ha ottenuto una larghissima maggioranza anche all’assemblea nazionale, scongiurando così il pericolo di una coabitazione tra il presidente e un governo espressione di una maggioranza diversa. Un fatto questo – tipico dell’assetto costituzionale francese – che si è verificato nel periodo 1986-1988 (coabitazione tra il presidnete socialista Mitterand e un governo di cenbtro destra guidato dal gollista Chirac) e nel periodo 1997-2002 (quandu vi fu una coabitazione tra il presidente gollista Chirac e un governo socialista guidato da Jospin).
Secondo i dati dello scrutinio la Republique En Marche avrebbe ottenuto 350 seggi sui 577 della camera bassa del parlamento transalpino. Una quarantina di questi dovrebbero essere appannaggio dei centristi di Francoise Bayrou e del suo partito MoDem con il quale Macron aveva siglato un accordo preelettorale politico e programmatico preciso. Il partito socialliberale del presidente avrebbe quindi vinto l’81% dei ballottaggi nei 453 collegi dove era presente un suo candidato.
Ricordiamo che al primo turno delle legislative svoltosi sette giorni fa REM e MoDem avevavo ottenuto rispettivamente il 28.2% e il 4.1% dei voti (pari a 7,323,496 voti), distanziando tutti gli altri avversari. La destra moderata dei Les Républicains e dell’Union des démocrates et indépendants si era fermata al 21.5% (pari a 4,885,997 voti), seguita dall’estrema destra del Fron National bloccata al 13.2% (2,990,454 voti) e dalla sinistra radicale di La France insoumise all’11.03% (pari a 2,497,622). Quinti i socialisti del PS al 9.51% (pari a 2,154,269 voti), seguiti dai verdi con il 4.3% (973,527 voti) e dai comunisti al 2.7% (615,487 voti).
Il secondo gruppo parlamentare sarà quello della destra moderata con 137 seggi, una presenza importante ma meno rilevante rispetto ai 229 seggi detenuti nella precedente assemblea.
I socialisti del PS bissano il tracollo delle presidenziali e ottengono solamente 44 seggi. Riesce a formare un proprio gruppo parlamentare anche la sinistra radicale di Melenchon che ottiene 27 seggi. Disfatta invece per il Front National che certo passa da 2 a 8 seggi ma non riuscirà a costituire un proprio gruppo perchè il numero minimo è di 15 deputati. Undici seggi infine andranno a formazioni politiche minori.