Stefano Rodotà… un buon calabrese …che se ne va!!!

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Pino Macino, da Pupari & Pupi

macino

Un Grande Calabrese, un Grande Italiano. Un laico senza mediazioni. La chiarezza, la logica , la semplicità, il rigore. All’Università lo vedevo da lontano. Nel 1977 a Gioia Tauro, mio fratello Edoardo lo invitò a partecipare alla nostra festa dell’Unità.Venne.

Rimase con noi tutto il pomeriggio ed in serata andammo a cenare alla” Pergola ” un locale modesto  e caratteristico dove spesso ci ritrovavamo tra compagni. Quel locale dove fu poi  ammazzato dalla ‘ndrangheta di Rosarno il mai dimenticato Peppe Valarioti. Ragazzi intorno ad un Grande Professore che sapeva parlare con il linguaggio degli umili. “Il comunismo” – ci disse citando Brecht – è la semplicità che è difficile a farsi”. Aveva ragione.

Ma questo  solo oggi voglio ricordare del Calabrese che ho sperato diventasse Presidente della Repubblica. E gli sia lieve la terra che voleva libera e felice.

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