Il Santuario della Madonna dei Poveri a Seminara.

Nessun commento Share:

Il Santuario della Madonna dei Poveri sorge nel centro abitato di Seminara, ricostruito interamente nel 1933 in forme neoromaniche sulle rovine della Chiesa distrutta dal terremoto del 28 dicembre 1908.

Le cronache locali sono purtroppo avare di notizie relative alle chiese che hanno ospitato la statua della Madonna dei Poveri, si ha una sua traccia in un documento del 1325 dove si legge di un chierico Bartholomeus de Pauperibus, che fa congetturare l’appartenenza di costui ad una probabile chiesa dei Poveri. Ben 261 anni dopo, il vescovo di Mileto, mons. Marco Antonio Del Tufo, il 27 ottobre 1585, nel corso di una sua visita pastorale, ispeziona una chiesa di Santa Maria delli Poveri dove è venerata questa Donna Santissima alla quale il popolo deve grande devozione. In epoche più vicine si fa poi menzione della chiesa di S. Maria Pauperum nelle visite effettuate nel maggio del 1722 e del 1735. Infine, un ulteriore riferimento è contenuto nell’atto del notaio seminarese Domenico Arena, con il quale il 31 luglio 1768 dalle autorità religiose e civili, riunite in pompa magna proprie ante ianuam majorem Venerabili, Ecclesia, sub titulo Sancte Mariae Pauperum, fu stabilito di dichiarare la Madonna dei Poveri patrona della città di Seminara e di fissare, in perpetum et in infinitum, la festa nel giorno 14 agosto di ogni anno.

Quella chiesa fu rasa al suolo dal terremoto del 5 febbraio 1783.  Il nuovo nucleo urbano sorse più a monte del precedente, e un’altra chiesa venne edificata in onore della Madonna dei Poveri, ma anche, questa fu danneggiata dalla scossa del 28 dicembre 1908. Si decise così per l’edificazione di un nuovo tempio, che, iniziato il 14 agosto 1922, venne ultimato il 12 agosto 1933 con consacrazione da parte del vescovo di Mileto mons. Paolo Albera. Con bolla del 30 maggio 1955, Papa Pio XII ha elevato alla dignità di Basilica Minore il Santuario che già, sin dal 3 settembre 1659, godeva, col titolo di Collegiata insigne, della primazia su tutte le collegiate e le parrocchie della Diocesi di Mileto. Oggi la Basilica-Santuario, fa parte della Diocesi di Oppido-Palmi.

Il prospetto del nuovo edificio è fiancheggiato da due campanili di eguale impostazione, terminanti a cuspide ed ornati da pennacchi; il portale centrale, preceduto dal protiro, è sorretto da colonnine. L’interno di gusto neoromanico, conserva numerose testimonianze artistiche e, tra queste, è senz’altro la scultura in legno dipinto e dorato raffigurante la Madonna dei Poveri, collocata entro un baldacchino eseguito da argentiere napoletano e datato 1780. La scultura è stata da sempre oggetto di attenzione da parte della storiografia artistica che ne ha avvolto le origini ed il ritrovamento in leggende.

Oggi, dopo un accurato restauro, possiamo con maggiore certezza datare la statua al XII secolo e, invece, ad un’epoca più tarda il Bambino. Significativi esempi di arte scultorea rinascimentale sono le statue a tutto tondo e in marmo raffiguranti i SS. Pietro e Paolo ed il fonte battesimale, anch’esso in marmo. Allo scalpello di Rinaldo Bonanno (1545 ca. – 1590), uno dei più grandi maestri della Sicilia del secondo ‘500, si ascrive la scultura in marmo a tutto tondo raffigurante la Maddalena, mentre a Martino Montanini (1505 – 1562) la Madonna con Bambino, conosciuta con il nome di Madonna degli Uccellari.

Domenica 9 febbraio 2014, sono stati inaugurati i nuovi spazi espositivi che accolgono i preziosi della Basilica-Santuario. La nuova sede è costituita da tre sale, adiacenti alla Basilica, dove, nella prima sala detta “sala Amaranto” sono esposti gli le suppellettili liturgici, gli ex voto in argento e le opere in terracotta seminarese legati alla tradizione e alla Fede, nella seconda detta “sala blue” si possono ammirare le tele, tra queste di particolare rilevanza vi è l’Immacolata, opera centinata di Giovanangelo d’Amato e il ritratto del Beato Angelo d’Acri.

Sempre nella stressa vi sono preziose pergamene e l’archivio storico della Insigne Collegiata di Seminara. Nella terza sala, la “sala del trono” sono esposti i paramenti sacri e il trono ligneo della Madonna dei Poveri con la suppellettile che veniva posta sulla statua. Il tutto in una cornice che accoglie le lapidi e i resti marmorei appartenenti alla distrutta Basilica.

 

Condividi questo Articolo
Previous Article

Il Distretto socio-sanitario n. 3 ha emanato un bando rivolto alle famiglie con figli piccoli che desiderano accedere privatamente al servizio di asilo-nido.

Next Article

Fondazione Natuzza: passa la riforma del vescovo. Intanto a Paravati si attende l’arrivo di un nuovo sacerdote.

You may also like