Vibo: Festival “Leggere&Scrivere” inaugurato dal Presidente del Senato Pietro Grasso.

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La sua esperienza come Presidente del Senato, la sua vita, il suo essere orgogliosamente uomo del Sud, siciliano e palermitano insieme, il riscatto attraverso il diritto di tutti al lavoro, il ricordo di Falcone e Borsellino, la lotta alla mafia. Sono solo alcuni degli spunti offerti oggi da Pietro Grasso, seconda carica dello stato che ha inaugurato la sesta edizione del Festival “Leggere&Scrivere”.

Grasso per l’occasione, ha presentato il suo libro nel quale ha voluto raccogliere nel 25esimo anniversario della morte di Falcone e Borsellino le loro figure e quelle di altri specchiati servitori dello stato come Piersanti Mattarella del cuii omicidio egli stesso fu incaricato di dirigere le indagini. Nel libro – che si intitola “Storie di sangue, amici e fantasmi. Ricordi di mafia” ed è edito da feltrinelli con la prefazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, fratello dello stesso Piersanti – Grasso ripercorre le vicende più emozionanti della sua storia professionale, in una carrellata di ritratti dal vero, perché conosciuti e frequentati in prima persona, in cui troviamo alcuni dei più sanguinari boss (da Provenzano a Bagarella), i più importanti collaboratori di giustizia (da Buscetta a Spatuzza), i grandi protagonisti dell’antimafia, spesso martiri (da Chinnici a Pio La Torre, da Carlo Alberto Dalla Chiesa a don Pino Puglisi).

Grasso – lo ricordiamo – per dodici anni è stato Sostituto procuratore della Repubblica. In quel periodo si occupò principalmente di indagini sulla pubblica amministrazione e sulla criminalità organizzata. Il 6 gennaio 1980 diviene titolare dell’inchiesta riguardante l’omicidio del Presidente della Regione Siciliana, Piersanti Mattarella Nel settembre del 1985, Francesco Romano, presidente del tribunale di Palermo lo designò giudice a latere nel primo maxiprocesso a Cosa Nostra (10 febbraio 1986 – 10 dicembre 1987), con 475 imputati. Conclusosi il maxiprocesso, nel febbraio del 1989 Grasso viene nominato consulente della Commissione parlamentare Antimafia, poi, nel 1991 viene nominato consigliere alla Direzione affari penali del Ministero di grazia e giustizia,  e componente della Commissione centrale per i pentiti. Successivamente venne nominato procuratore aggiunto presso la Direzione nazionale antimafia, applicato nelle Procure di Palermo e Firenze dove ha seguito e coordinato le inchieste sulle stragi del 1992 e del 1993. L’11 ottobre 2005 è stato nominato procuratore nazionale antimafia, subentrando a Pier Luigi Vigna. Il 16 marzo 2013 è stato eletto al ballottaggio presidente del Senato.

La sua volontà di essere in prima linea nella lotta alla mafia nasce in lui già da ragazzo quando – come ebbe lui stesso  dire in una intervista – “vedevo immagini di cadaveri per terra in una pozza di sangue ma capivo il perché avveniva tutta questa violenza e, quindi, questa spinta a cercare di capire che fin da ragazzo mi ha poi portato verso la professione del magistrato”.

 

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