La sensazionale scoperta resa nota oggi dall’Arpacal e relativa alla presenza di vaste colonie di coralli nella baia di Nicotera marina ci fa capire ancora una volta di più, quanto potrebbe essere preziosa la “risorsa mare” ai fini di quel sempre auspicato e mai avviato sviluppo della nostra amata cittadina e del consolidamento dei successi ottenuti in ambito turistico dalle comunità del comprensoio della Costa degli Dei da Nicotera a Pizzo calabro.
Inoltre a questo punto è facile pensare che tutti i fondali da Nicotera a Pizzo calabro – passando per Joppolo, Ricadi, Tropea, parghelia, Zambrone e Briatico – racchiudono chissà quali altri tesori della natura. E non parliamo solo dei fondali ma anche dell’ecosistema che esiste sul litorale – pensiamo ad esempio agli esemplari di Woodwardia radicans, una rara felce gigante, la cui origine risale al periodo Terziario, ritrovati a Valle Ruffa di Capo Vaticano o le praterie di Posidonia climax – e i siti archeologici come quelli delle antiche cave costiere di Parghelia e di Pizzo calabro.
E sappiamo bene che stiamo parlando di risorse che possono costituire un ulteriore fattore di attrazione per un comprensorio – quello della Costa degli Dei – che sul turismo ci prospera.
Non per niente, qualche anno addietro quando alla guida della Regione c’era il centrosinistra con Agazio Loiero con LR 21 aprile 2008, n. 13 veniva istituito il Parco Marino Regionale «Fondali di Capocozzo – S. Irene – Vibo Marina – Pizzo – Capovaticano – Tropea”, inteso come “un sistema omogeneo caratterizzato dalla presenza di specie animali e vegetali di interesse naturalistico, culturale, educativo e ricreativo” ai sensi dell’art. 10 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 «Norme in materia di aree protette»
Il parco è stato istituito per perseguire le seguenti finalità: a) la conservazione di specie animali e vegetali, comunità biologiche, singolarità faunistiche; b) la tutela della biodiversità e dell’equilibrio complessivo del territorio; c) la salvaguardia e la valorizzazione dei valori paesaggistici del territorio; d) la conoscenza scientifica della flora e della fauna finalizzata al monitoraggio ed al censimento, con particolare attenzione per le specie endemiche e rare; e) la fruizione turistica, culturale, didattica e ricreativa in forme compatibili con la difesa della natura e del paesaggio.
La Comunità del Parco in data 8 giugno 2010 e con DPCR 14/2011 è stato nominato Presidente l’avv. Vincenzo Graziano.
Ma già all’atto della sua istituzione si nota una singolare stranezza: dal territorio del parco viene esclusa la zona costiera di Joppolo e di Nicotera.
Se infatti coloro che a quel tempo decisero a tavolino la perimetrazione dei confini del parco della costa degli Dei fossero passati da Nicotera non avrebbero potuto non includere la città nella nuova area protetta tante sono le sue bellezze che meritano una adeguata tutela. A cominciare dalle spiagge, chilometri e chilometri di sabbia che, per quanto in sofferenza a causa dell’erosione, poche località calabresi possono vantare. Una spiaggia che a tratti, nella parte dove essa è più stretta, presenta una sabbia più fine e pochissimi ciottoli tanto è vero che scagliette di mica e di quarzo rimanevano attaccate alla pelle dei bagnanti, mentre nella parte dove questa si allarga, la sabbia assume la struttura di ghiaia più grossa e la sabbia fine tende invece a scomparire del tutto. Questo per via del modellamento del litorale che viene determinato sia da fenomeni eolici che marini, che lo modificano, secondo il periodo estivo o invernale, con le pericolose mareggiate che spesso portano dalla località “Praicciola”, ciottoli col caratteristico arrotondamento e levigatura, per poi scomparire.
Ad abbellire ulteriormente il litorale vi sono poi ettari di stupenda macchia mediterranea e il gioiello geologico della superba scogliera, divisa in due dal torrente “Tuccina” e incastonata tra la stessa splendida spiaggia, e la mediterranea collina retrostante, ultima propaggine di Monte Poro. Una suggestiva falesia che si presenta agli occhi incantati del turista come una ripida scarpata a picco sul mare, costituita prevalentemente da rocce che maestosamente si cimentano in una lotta titanica con la continua erosione che minaccia quelle più basse e col “carico” esercitato su quelle più alte da altre rocce ancora più sovrastanti e che in certi punti, crollando, hanno creato un caotico ammasso di blocchi. Blocchi che levigati poi nuovamente dall’azione dell’acqua marina, assumono una forma arrotondata, con un volume inferiore e che spesso, a loro volta, vengono scagliati contro altri blocchi, continuando così l’opera di demolizione, alla quale non sono estranei altri fattori come quella della fessurazione o sfaldatura della roccia (detto “clivaggio”) e che nel caso in questione, si è sviluppata in due direzioni: verso il mare, mentre la seconda è grosso modo ortogonale alla prima.
Così si è formata la scogliera di Nicotera marina che pare quasi un “fortino” perchè questo accumulo di rocce protegge la retrostante collina a dimostrazione che anche la natura sa creare la sua difesa e alla base delle falesie, a causa dell’azione di numerosi agenti naturali, costruisce dei terrazzamenti con detriti lapidei che segnano la separazione dal mare, esercitando così anche un ulteriore azione protettrice, in quanto attenuano la forza distruttrice delle onde. Terrazzamento detritico che a sua volta è servito all’uomo per edificare l’insediamento di Nicotera marina. Infine, dall’altra parte della scogliera, si può ammirare la spiaggia della “Praicciola” (piccola praia) che circonda il conoide di deiezione del torrente “Tuccina”, costituito da un ammasso informe di rocce portate giù dal medesimo torrente e da luccicanti ciottoli granitici ben levigati. E tra questi scogli e i fondali, una fauna da tutelare e da implementare e che per decenni ha contribuito alla corretta e sana alimentazione dei nicoteresi.
Il Parco quindi è un occasione e merita di essere implementato includendovi Nicotera e Joppolo che hanno dovuto sopportare la beffa di non vedersi inclusi nel perimetro dello stesso.
Per questo motivo andrebbe rivolto in tal senso un appello al Presidente della Regione Mario Oliverio, all’onorevole Brunello Censore, al consigliere regionale Michele Mirabello, ai sindaci dei comuni costieri: Callipo (Pizzo calabro), Brosio (Parghelia), Niglia (Briatico), Mazza (Joppolo), Russo (Ricadi), L’Andolina (Zambrone) e alle commissioni straordinarie che amministrano attualmente i comuni di Nicotera e Tropea, unitamente all’associazione ambientaliste – WWF e Legambiente – gli operatori turistici (es. Federalberghi Vibo) e agli organismi istituzionali che si occupano della tutela del nostro mare e del nostro patrimonio archeologico.