Sono 400mila gli studenti che che solo nell’ultimo anno accademico 2016/2017 hanno abbandonato il Mezzogiorno d’Italia per andare a studiare altrove.
Ad affermarlo in un voluminoso quanto dettagliato report è l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) che stima in 4026 unità, il numero dei ragazzi che hanno preso la valigia per andare fuori regione. Il terzo dato più negativo della Penisola dopo quelli di Sicilia (-6226) e Puglia (6938). Un dato nuovamente in aumento, dopo la lieve diminuzione avvenuta negli anni precedenti.
La percentuale degli immatricolati residenti calabresi che studiano in altre regioni è quindi passata dal 35.8% dell’anno accademico 2007/2008 al 40.6% dell’anno accademico 2015/2016. In dettaglio, dei 10.333 studenti che si iscrivono all’università solo 6140 scelgono un ateneo calabrese. Degli altri 927 vanno nel Lazio, 694 in Sicilia (ma solo 85 studenti siciliani passano lo Stretto per iscriversi a facoltà calabresi), 644 in Lombardia, 445 in Emilia Romagna, 488 in Toscana, 270 in Campania, 236 in Piemonte, 91 in Umbira e 87 nelle Marche, 70 in Puglia e 62 in Veneto mentre gli altri 68 scelgono altre regioni.
Da sottolineare che gli immatricolati del Sud sono passati dagli 118.938 dell’anno accademico 2002/2003 ai 80371 dell’anno accademico 2015/2016 con una contrazione del 32.4%
“La mobilità degli studenti – si legge infatti a pag. 73 – è cresciuta in tutte le aree del Paese: la quota di quanti studiano fuori regione è salita dal 18% del 2007/08 al 22% nel 2015/16. Della maggior mobilità hanno tratto beneficio al Nord soprattutto gli atenei del Piemonte, dove l’incidenza di studenti fuori regione è cresciuta molto rapidamente salendo dal 12% al 26% tra il 2007/08 e il 2015/16, e in misura minore della Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. In Liguria, a fronte di una relativa stabilità della quota di studenti di altra regione, è aumentata la quota di residenti che scelgono atenei di altra regione. Al Centro è aumentata l’attrattività delle sedi marchigiane ed è diminuita quella degli atenei toscani e umbri. Nel Mezzogiorno l’attrattività è migliorata per gli atenei della Campania, mentre è peggiorata per quelli di Puglia, Abruzzo, Calabria, Sardegna e soprattutto Sicilia. Anche tra gli studenti che proseguono dopo la laurea triennale è aumentata la quota di quanti scelgono atenei di altra regione. Nel Mezzogiorno l’incidenza di quanti scelgono un ateneo del Centro-nord è in progressivo aumento, soprattutto nelle Isole”.
La Calabria, inoltre “pur migliorando rispetto al 2011/12, non riesce comunque a garantire la borsa di studio neanche al 50% degli aventi diritto”.
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