Il Tribunale di Padova ha condannato Walter Onichini, il macellaio di Legnaro (Padova) processato per tentato omicidio dopo che il 22 luglio 2013 aveva ferito a colpi di fucile uno dei tre ladri albanesi che stavano tentando di svaligiargli la casa. Oltre alla pena detentiva, Onichini dovrà anche risarcire la parte civile, cioè il ladro che, in altra sede, era già stato condannato per tentata rapina in contumacia, versandogli la provvisionale di 24.500 euro in attesa che vengano quantificati i danni. La lettura della sentenza è stata accolta dalla vivace contestazione inscenata da amici e suoi sostenitori tra cui numerose persone che avevano già vissuto la stessa esperienza del macellaio. La vicenda è stata seguita con attenzione anche dal Cosip che nel Tribunale di Padova, oggi, era presente con Arcangelo Durante, segretario generale del Coisp Veneto, e Franco Maccari presidente dello stesso sindacato, nonché da una delegazione di iscritti in servizio a Padova. Lunedì scorso il Coisp aveva partecipato ad una fiaccolata a sostegno di Onichini ed, oggi, torna a far sentire le proprie motivazioni.
<Con la pronuncia della condanna di Walter Onichini – afferma Arcangelo Durante – assistiamo oggi, ancora una volta, a quello che molti cittadini considerano un caso di denegata giustizia, un momento in cui i ruoli vengono sovvertiti, con vittime che diventano colpevoli e carnefici che vengono addirittura risarciti. Molti dei presenti in Tribunale – prosegue – hanno dimostrato la propria costernazione e fra loro c’erano diverse persone che hanno attraversato lo stesso inferno per essere stati costretti a difendersi. Il sentimento comune, i bisogni della gente, la disperazione di sentirsi soli, sono palpabili. E’ possibile che non si riesca ad adeguare il sistema alle reali necessità del nostro tempo ed a quello che la gente davvero vuole?>. Non basta. <Vediamo quotidianamente – sottolinea Durante – cittadini esasperati che fanno i conti con criminali che compiono reati predatori in maniera sempre più violenta. E questo mentre le Forze di Polizia fanno i conti con una mastodontica quantità di servizi ed emergenze per le quali non abbiamo i numeri, i mezzi, e neppure l’età adeguata, e mentre il sistema dimostra di non rispondere con la dovuta severità verso chi delinque e la certezza della pena è solo una chimera>. Le conclusioni appaiono velate da sottile ironia. <E adesso – dice il segretario generale del Coisp Veneto – mentre attendiamo fiduciosi che il rapinatore albanese compaia magicamente a raccogliere i soldi che il Tribunale gli ha assegnato, continuiamo ad aspettare che l’ordinamento venga adeguato per rendere davvero giustizia a chi ha il diritto di non vedere la propria esistenza e la propria proprietà invasi da criminali senza scrupoli>.
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