Il Consiglio comunale di Pizzo calabro ha deliberato di recente la volontà di aderire al “Club Borghi più belli d’Italia” nato nel 2001 su impulso della consulta del turismo e dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI).
Per essere ammesso nel Club de “I Borghi più belli d’Italia”, ogni Comune deve avere una popolazione che, nel Borgo antico del Comune o nella Frazione indicata, non superi i 2.000 abitanti. Questo primo criterio è eliminatorio. Nel Comune non si possono superare i 15.000 abitanti.
Inoltre: 1) deve possedere un patrimonio architettonico e/o naturale certificato da documenti in possesso del Comune e/o dalla Sovrintendenza delle Belle Arti con gli edifici storici devono prevalere sull’insieme della massa costruita e dar luogo ad un complesso esteticamente omogeneo;
2) deve offrire un patrimonio di qualità che si faccia apprezzare per i seguenti motivi: a. qualità urbanistica, ovvero: – qualità degli accessi al Borgo; – compattezza e omogeneità della massa costruita; – possibilità di percorsi diversi all’interno del Borgo; – preservazione del legame tra microsistema urbano, storicamente determinato, e ambiente naturale circostante; b). qualità architettonica, ovvero: – armonia e omogeneità dei volumi costruiti; – armonia e omogeneità dei materiali delle facciate e dei tetti; armonia e omogeneità dei colori delle facciate e dei tetti; – armonia e omogeneità delle “aperture” (porte, portoni, finestre, luci ecc.); – presenza di elementi decorativi simbolici (frontoni, insegne, stucchi ecc.).
3) deve manifestare, attraverso fatti concreti, una volontà e una politica di valorizzazione, sviluppo, promozione e animazione del proprio patrimonio misurabili secondo i seguenti criteri: a). valorizzazione, ovvero: – chiusura permanente o temporanea del borgo alla circolazione automobilistica; – organizzazione di parcheggi esterni; – trattamento estetico ovvero mimetizzazione delle linee aeree elettriche e telefoniche; – esistenza di sfumature e gradazioni di colori nelle facciate; – rinnovamento e abbellimento delle facciate; – trattamento e studio particolare dell’illuminazione pubblica; – trattamento delle insegne pubblicitarie; – trattamento degli spazi pubblici; – cura del verde pubblico e installazione di fioriere; b). sviluppo, ovvero: – conoscenza e stimolo della frequentazione turistica; – presenza di un’offerta di alloggio, ristorazione e attività ludiche, sportive o culturali; – esistenza di artigiani d’arte o di servizi; – esistenza di attività commerciali; – partecipazione a strutture e iniziative intercomunali; c. promozione, ovvero: – esistenza di un punto di informazione o accoglienza; – organizzazione di visite guidate; – edizione di guide o opuscoli promozionali; – esistenza di una segnaletica direzionale e informativa; d. animazione, ovvero: – esistenza di spazi e strutture per le feste al coperto o all’aperto; – organizzazione di eventi originali e di qualità; – organizzazione di manifestazioni permanenti o temporanee.
Il comune costiero vibonese ha – si legge nella delibera “ha investito in numerose opere di riqualificazione urbana con particolare attenzione al patrimonio storico e artistico contestualmente alle emergenze ambientali, ai servizi di riqualificazione e sviluppo e promozione culturale” e che quindi fare parte del Club “darebbe lustro alla città immettendo il nome di Pizzo calabro in una rete di realtà italiane riconoscibili per la qualità urbanistica e architettonica”.