Vibonese, nessuna risposta convincente sul problema cinghiali. Gli agricoltori riprendono la lotta con lo sciopero del voto

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“Sono passati venti giorni dalla manifestazione di protesta del 4 maggio a Vibo Valentia e sono arrivate solo le solite vaghe ed inconcludenti proposte da parte del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria. La politica nazionale (quella dei Parlamentari e dei Governanti) e quella Regionale del tutto assente”.

Ad affermarlo i componenti del Comitato per la difesa della dignità dell’agricoltura del comprensorio di Maierato che riprende la mobilitazione ed indice nuove iniziative di lotta, a partire dallo sciopero del voto di domenica prossima ed alle prossime elezioni regionali.

“Saranno consegnate le tessere elettorali ai Comuni – dichiarano – e ci si asterrà dall’andare a votare. Perché nessuno è stato in grado di rappresentare degnamente questo territorio nella soluzione di un gravissimo problema che sta mettendo in ginocchio l’economia agricola e la stabilità di un intero territorio. Nelle prossime settimane saranno programmate altre iniziative e manifestazioni di piazza, per rivendicare il diritto a coltivare la terra, che non viene più garantito allo Stato. Azioni di lotta per determinare l’unica soluzione possibile, cioè un programma straordinario ed immediato di eradicazione del cinghiale dai territori agricoli non vocati alla specie. Non ci fermeremo fino a che non ci sarà garantito di poter continuare a vivere di agricoltura. E’ chiedere troppo?”

 

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