Quando un bene monumentale torna in mano pubblica è sempre una gran bella notizia. E’ quanto è accaduto nel piccolo comune costiero vibonese di Joppolo, dove l’antica Torre Parnaso e una porzione di terreno che circonda la stessa è tornata ad essere patrimonio di tutti.
Cio è stato possibile grazie all’interessamento dell’amministrazione comunale cittadina guidata dal sindaco Carmelo Mazza, e dell’attivismo del consigliere comunale Giovanni Preiti e ovviamente del bel gesto del proprietario Giuseppe Stefano Laghi.
Il “ritorno” in mano pubblica è stato avviato nell’ultimo consiglio comunale. Un iter lungo ma si tratta comunque di un atto importante. Adesso seguiranno tutte le procedure burocratiche annesse e connesse (perizie tecniche , perizie legali), insomma tutti gli atti conseguenziali.
La torre è sempre stata al centro di una “vexata quaestio” tra i comuni di Joppolo e di Nicotera. Questo importante monumento che ricorda i tempi delle scorrerie barbaresche sulle coste calabresi risalirebbe all’ultimo periodo aragonese ma ricadrebbe infatti, in territorio nicoterese. Tuttavia per la maggiore vicinanza al centro urbano di Joppolo è da sempre considerata un emblema identitario della piccola comunità.
La torre – lo ricordiamo – è di forma circolare con ingresso al primo piano, a cui si accede per mezzo di una scala esterna. All’interno è visibile un focolare il cui utilizzo era destinato alla segnalazione del pericolo che proveniva dal mare.
Lo sanno bene gli stessi nicoteresi che ignorando una di queste segnalazioni nel giugno 1638 subirono un devastante attacco da parte di una flottiglia di pirati algerini e tunisini.
Non c’è dubbio quindi che l’importante delibera del civico consesso joppolese possa costituire l’inizio di un percorso progettuale volto a valorizzare l’importante sito.
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