“Il danneggiamento delle tensostrutture poste a protezione degli scavi archeologici in località Cofino, a Vibo valentia, non è solo un atto delinquenziale che riguarda la sola comunità vibonese ma un azione barbarica che colpisce tutto il territorio provinciale e ferisce la sensibilità degli amanti della cultura e del grande patrimonio dei beni culturali del nostro territorio”.
Ad affermarlo in una nota è il “Centro Studi Nicoterese” (CeSNi) che “invita tutte le istituzioni a non sottovalutare questo il pericolosissimo segnale d’allarme che giunge da questo atto scellerato e a mettere in campo tutti gli strumenti – sia preventivi che repressivi – volti a scongiurare il ripetersi di simili episodi”.
“Come Centro Studi – si legge ancora nella nota in questione – non possiamo e non vogliamo restare indifferenti a questa questione e pertanto inviamo la nostra solidarietà al responsabile del sito e agli archeologi e a tutti coloro che, con passione e dedizione, vi hanno lavorato per consentirne la tutela e la piena fruibilità a tutta la collettività, invitandoli a non mollare e a completare il loro importante e prezioso lavoro”.
“Apprezziamo e sosteniamo inoltre – si legge ancora nella nota – l’iniziativa intrapresa dal polo culturale d’eccellenza del Sistema Bibliotecario Vibonese e da alcune associazioni vibonesi che hanno indetto, per il prossimo 30 gennaio, una manifestazione pubblica che si terrà proprio nello spazio antistante all’area archeologica della località Cofino, sia per testimoniare l’interesse e l’amore per le testimonianze archeologiche, storiche, artistiche del territorio che per condannare, in maniera forte e decisa, coloro che hanno voluto arrecare questo danno al sito in questione. Certi che, anche da iniziative come queste, il vibonese, può attendersi il riscatto tanto auspicato da tutti noi che, a Vibo città come in provincia, ci sforziamo di produrre cultura”.
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