I carabinieri forestali, nel corso di un controllo del territorio, in località Sant’Angelo del comune di Mesoraca, hanno notato che le matricine, le piante provenienti da seme che si preservano dal taglio nei boschi cedui perché favoriscano la disseminazione naturale, erano in numero minore e non conformi a quanto previsto dalle Prescrizioni di massima e di polizia forestali, le norme regolamentari che dettano prescrizioni per il taglio dei boschi.
Nell’area erano state aperte, infatti, due piste di servizio per l’esbosco e ripristinata un’altra modificandone i caratteri originari. Il taglio è stato immediatamente sospeso e l’area è stata sequestrata per impedire che il popolamento boschivo subisse ulteriori depauperamenti.
Dagli accertamenti subito avviati è emerso che l’utilizzatore non aveva alcuna autorizzazione per il taglio, né per l’apertura delle piste. Successivamente si è scoperto anche che l’attività era stata realizzata senza il consenso dei proprietari, integrando quindi il furto del materiale legnoso. L’utilizzatore, un operaio classe 1984 residente a Mesoraca, è stato denunciato all’Autorità giudiziaria per furto e in più violazione della normativa paesaggistica ambientale.
L’intervento tempestivo dei militari della stazione Petilia Policastro ha impedito che venissero abbattuti e trafugati altri alberi. La superficie tagliata, infatti, è stata limitata a circa 3mila mq.
Per rendere l’attività preventiva più efficace è necessario che i cittadini condividano l’opera dei carabinieri forestali segnalando responsabilmente gli abusi perpetrati ai danni del bosco, bene fondamentale per il mantenimento della qualità della vita sulla Terra.