La questione morale investe anche i 5 stelle di Beppe Grillo

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La questione morale investe anche i 5 stelle di Beppe Grillo. “Al lupo al lupo” gridavano i militanti e i parlamentari del movimento 5 stelle in un grido strabico rivolto agli altri partiti definiti corrotti e immorali, mai pensando che il lupo, a fine legislatura, si presentasse a casa cinque stelle. Mai dire mai…

Non bisogna cadere nel gioco infernale del distinguo se i 5 stelle hanno molto meno “arraffato” rispetto agli altri partiti, e ne vale il fatto che loro hanno restituito qualche decina di milioni di compensi destinandoli al fondo per il micro credito alle imprese. Chiedere di restituire parte del proprio compenso al parlamentare, è un gesto efficace ma pur sempre populista e comunque incostituzionale, perché finché ci sta una legge, i compensi vanno tutti tenuti sia se sono alti e sia se sono bassi e ne vale l’aver fatto sottoscrivere un impegno al parlamentare. Un parlamentare è tale se è in grado di mantenere la sua autonomia ed indipendenza da tutto e tutti, anche dal suo partito al quale, lo lega solo un patto ideologico, ma non un patto legale che fa del deputato e del senatore un uomo dalla coscienza ingabbiata. La tranquillità economica, è uno degli elementi cardine, che permette all’uomo di mantenere una coscienza più libera da condizionamenti esterni.

La legge è legge e va sempre rispettata, piaccia o non piaccia. Altra cosa è aver voluto forzare moralisticamente la restituzione di parte dei compensi parlamentari, provocando così, purtroppo, un boomerang che ha inanellato ad una ad una tutte le cinque stelle del movimento grillino, colpendolo al cuore proprio a fine legislatura.

Si sa che la natura umana è debole e sia Grillo che Di Maio queste cose le sapevano. Hanno giocato d’azzardo ed hanno perso. Di Maio dice di essere stato tradito dai suoi stessi parlamentari, una decina al momento, che hanno fatto finta, con sotterfugi, di restituire i loro soldi. Altri, invece, moltissimi, ed anche Di Maio, hanno restituito con la mano sinistra i compensi mentre, con la mano destra, presentavano richieste di rimborsi spese mensili talmente esorbitanti, da poter sfamare mensilmente, decine di famiglie. L’on Danilo Toninelli eletto a Cremona, ad esempio, nel solo mese di marzo 2017, ha chiesto un rimborso di 15.270,41 per diaria variabile e fissa, rimborso forfettario, rimborso spese sanitarie integrazione titolare (€5.480), rimborso biglietti ferroviari(€2.541), rimborso spese esercizio mandato, rimborso assistenza sanitaria integrazione familiare.

La questione morale, da decenni dibattuta dopo la caduta della cosiddetta prima repubblica, non permette di distinguere se uno ha arraffato poco o molto: ha arraffato. Punto. In Calabria si racconta che l’aglio sembra vada dicendo alla cipolla: quanto puzzi!!!! Ebbene l’aglio dei 5 stelle da oggi, puzza quanto la cipolla degli altri partiti.

E’ come se volessimo fare il distinguo con un ladro che ruba una borsa per strada ad una povera vecchietta condannandolo per il vile gesto, ma se invece ruba ad un ricco è passibile di clemenza. No! Un ladro è sempre un ladro…e va condannato aldilà del colore politico o della estrazione sociale. Di falso moralismo, di falsa legalità e di falsa antimafia, l’Italia è drammaticamente e colpevolmente, ormai moribonda.

“Dall’inizio della legislatura a dicembre 2017″ si apprende, ” che i parlamentari M5s hanno avuto più di 50 milioni di rimborsi. Lo rivela Panorama nel numero in edicola oggi 15 febbraio. Il settimanale ha passato in rassegna i costi degli eletti del M5S da inizio legislatura.” Dalle indagini di Panorama, si scopre che la deputata “Marta Grande per la sua casa ha pagato 132 mila euro: una media di 2.200 euro al mese. Lello Ciampolillo, fino a ottobre 2017, ha speso 90 mila euro in hotel e 70 mila euro di trasporti, tra cui 28 mila euro di taxi. Mattia Fantinati ha pagato circa 39 mila euro in pranzi, cene e bar. Mentre 28 mila euro sono le spese in generi alimentari di Carlo Martelli, coinvolto nella “Rimborsopoli”.Anche il record delle consulenze va a Ciampolillo: 183 mila euro, fino a ottobre 2017. Segue Barbara Lezzi, con quasi 106 mila euro. Nell’assistenza legale brilla invece Alessandro Di Battista: 56 mila euro, più di mille al mese”.

Luigi Di Maio? Secondo il settimanale il candidato premier grillino “ha speso ben 171 mila euro in “attività ed eventi sul territorio”. Panorama ha verificato anche come sono stati utilizzati i soldi della diaria parlamentare, riconosciuti per le spese di soggiorno a Roma, ad agosto 2017, quando l’attività d’aula s’è limitata a due giorni”.

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