Occorre risolvere la problematica delle irrigazioni dell’altipiano silano, prima della prossima stagione irrigua. Lo scorso anno, ci sono state azioni sanzionatorie nei confronti degli agricoltori, e perciò la Coldiretti Calabria in una lettera a firma di Pietro Molinaro presidente regionale dell’organizzazione, inviata al Presidente Oliverio e ai Dirigenti dei Dipartimenti interessati propone alcune soluzioni da adottare.
“Innanzitutto – si legge nella lettera – dare subito agli agricoltori, una precisa direttiva munita di adeguata modulistica e poi si determinino, nel rispetto delle vigenti normative, come avviene in altre realtà regionali, tempi contingentati per l’istruttoria dell’istanza e si rilasci, per le ragioni di urgenza, nelle more del completamento della istruttoria, senza ulteriore istanza, una concessione temporanea sino al provvedimento definitivo”.
“Con l’entrata in vigore del D.lgs 152/2006, che in parte ha novellato il testo unico RD 1775/1933, – precisa Coldiretti – le aziende agricole hanno inoltrato istanza di concessione pluriennale all’Amministrazione Provinciale di Cosenza. Nonostante l’avvio dell’istruttoria delle istanze da parte della Provincia, ad oggi, le concessioni non risultano rilasciate; ancor più, ove le aziende hanno provveduto, nelle more del rilascio della concessione pluriennale, a richiedere la concessione annuale, questa è stata rilasciata a volte con ben due anni di ritardo, costringendo di fatto le aziende agricole, per portare avanti le loro produzioni, a irrigare le colture sine titulo ed a subire, per appunto, da parte della Pubblica Amministrazione azioni sanzionatorie. Tra l’altro, il rilascio della concessione annuale – chiarisce Coldiretti stessa – anche se intervenuto tardivamente, comprova comunque che l’istanza di concessione pluriennale non presenta motivi ostativi. Così come vanno adesso le cose, ha nuociuto in modo significativo agli agricoltori e danneggia in modo una produzione dell’agroalimentare calabrese, le patate della Sila che, come è noto, sono un prodotto di pregio a Indicazione Geografica Protetta (IGP), molto richieste sui mercati nazionali ed internazionali”.
“Le nostre richieste – ribadisce Coldiretti – vogliono consolidare l’interesse da parte della Pubblica Amministrazione che deve attuare un’azione tesa alla semplificazione degli adempimenti, come avviene in altri contesti regionali similari”.
“Questa – conclude Coldiretti – è una di quelle “riforme di prassi amministrativa a costo zero” attuabili, poiché, va incontro alle esigenze delle aziende agricole ed incide su una reale semplificazione e sburocratizzazione, tema cui è particolarmente sensibile il tessuto produttivo agricolo della nostra regione”.
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