Alfonso Grillo (FI) interviene attraverso una riflessione personale, quanto preoccupata, nella discussione che accompagna “il protrarsi di una situazione politica diventata pesante da sostenere per una città già piegata da mille problemi”, con l’intento di spronare il partito.
“Se non rispetti gli accordi – dichiara -, inneschi liti tra i gruppi consiliari, inquini il dibattito, favorisci lo scontro, non promuovi la partecipazione sociale e metti a seria prova la pazienza dei cittadini, e se davanti a tutto ciò sei anche portato a pensare che tutto va bene, o sei un ingenuo o un caso di autostima ipertrofia, in ogni caso ti mancano i requisiti per guidare una città. Il progressivo assottigliarsi dell’autorevolezza del capo di un’amministrazione, in una crisi politica, in particolare quando guida una aggregazione civica, è una componente che pesa eccome, e in questa circostanza è causa e anche effetto”.
Secondo Grillo la natura della crisi sarebbe politica e “chi pensa di superarla con soluzioni ad effetto “placebo” – afferma -, dimostra di essere veramente fuori dalla realtà. Complicato e poi ipotizzare che entità politiche conflittuali, già da tempo separati nei percorsi e negli obiettivi, possano all’improvviso trovare la quadra, mentre all’orizzonte si addensano le nubi di un possibile, ed ulteriore, dissesto finanziario e l’approssimarsi delle competizioni elettorali che, vuoi o non vuoi, impegneranno gli amministratori comunali su fronti opposti. La percezione dunque è che qualsiasi maggioranza si tenti di far nascere sarà debole e porosa, con l’aggravante che non esiste un quadro politico di riferimento preciso che, quantomeno, avrebbe potuto creare una piattaforma da cui partire per smussare le diversità”.
Una situazione preoccupante, quindi, che necessiterebbe una valutazione approfondita per tentare di trovare, ove vi fossero, ricette alternative alla chiusura anticipata della legislatura. “Per far ciò – afferma Grillo – è necessario capire il ruolo del partito, che titolo è impegnato nelle dinamiche di palazzo Luigi Razza, quale la posizione ufficiale, perché al momento questo non è chiaro. Fare la stampella, per mantenere una così fatta realtà parallela in cui da una parte si mantiene un equivoca posizione politica interna e dall’esterno invocare chiarezza e risultati che non arrivano, non credo gioverà mai ne alla città ne al partito. Forza Italia è soggetto guida della coalizione di centrodestra, in città e provincia ha ottenuto consenso importanti, quindi non può, e non deve, sottrarsi alla responsabilità che gli compete cioè quella di ricercare soluzioni per il superamento di una crisi che non è più sostenibile per la città”.
Le difficoltà esisterebbero, quindi, e a questo punto bisognerebbe prenderne atto aprendo un tavolo di analisi e confronto e trovando una linea ufficiale che impegni tutti davanti all’opinione pubblica. “Forza Italia non può rimanere in silenzio e caricarsi la responsabilità di un fallimento che non gli appartiene – conclude -. Passi in avanti non valutati, e, specialmente, non condivisi, rischiano di generare confusione e rotture insanabili che al momento bisogna scongiurare perché la comunità vibonese non se li può permettere”.