Premio Berto, selezionata la cinquina dei finalisti

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Ferdinando Minello, assessore alla cultura di Mogliano Veneto, Laura Pariani e Cristina Benussi, giurate, Giulia Russo Sindaco di Ricadi
Ferdinando Minello, assessore alla Cultura di Mogliano Veneto, Laura Pariani e Cristina Benussi, giurate, Giulia Russo sindaco di Ricadi

La XXVI edizione del premio “Berto” entra nella sua fase più significativa. La giuria, presieduta dal critico e giornalista Antonio D’Orrico e composta da Cristina Benussi, Giuseppe Lupo, Laura Pariani e Stefano Salis, ha, infatti, selezionato la cinquina dei finalisti tra i quali sabato 16 giugno 2018, nella splendida cornice di Capo Vaticano, sarà scelto il vincitore. A contendersi il premio di 5mila euro per la migliore opera prima pubblicata nel corso dell’ultimo anno saranno Carlo Carabba, con Come un giovane uomo, Marsilio Editori; Oreste Lo Pomo, con Malanni di stagione, Cairo; Mirko Sabatino, con L’estate muore giovane, Nottetempo; Francesco Targhetta, con Le vite potenziali, Mondadori; Matteo Trevisani, con Libro dei fulmini, Atlantide. I giurati, prima di arrivare alla selezione degli scrittori esordienti finalisti, ha preso in esame una sessantina di opere tutte di narrativa. Da sottolineare che tra le case editrici partecipanti, quest’anno hanno fatto il loro esordio numerosi piccoli editori indipendenti quasi tutti provenienti dal Sud Italia. Un segnale sicuramente positivo a testimonianza di un accresciuta attenzione verso il panorama letterario. In evidente calo, invece, la presenza delle donne autrici attestatasi attorno al 25% contro il 50% dell’anno scorso.

giuseppe berto
giuseppe berto

La presentazione della cinquina finalista è avvenuta nel corso di un incontro tenutosi a in Veneto alla presenza di Carola Arena sindaco di Mogliano e Giulia Russo sindaco di Ricadi. <Non è certo questo Premio a lui intitolato a fare grande Giuseppe Berto – afferma Carola Arena – la cui caratura di grande autore del Novecento è ormai e sempre più riconosciuta a tutti i livelli, ma è grazie ad esso, soprattutto nei suoi primi anni di vita, che si è tolta un po’ della polvere che si era poggiata sul suo nome e sui suoi libri>. Parole pienamente condivise da Giulia Russo a cui parere <questo Premio è un ponte, tra due città così importanti nella vita di Berto, tra due regioni, due culture, due comunità, che siamo orgogliosi di rappresentare e tenere unite nel segno della cultura. La ricorrenza del 40mo anniversario della scomparsa di Berto, così amato da entrambe le città, è per le nostre amministrazioni anche un ulteriore stimolo per tener vivo questo legame tra le sue due terre>.

 

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