Sogefil, una storia infinita. Di tanto in tanto, come un fantasma, ritorna. Riaffiorano così fatti e misfatti di una vicenda che in Calabria ha coinvolto e travolto i bilanci di decine di enti comunali spingendone qualcuno sino al dissesto. Riaffiorano anche le liti giudiziarie che ancora si trascinano davanti a Tribunali e Corti d’Appello e dureranno per chissà quanto tempo ancora. La notizia più recente arriva dalla Corte d’Appello di Catanzaro. Il Comune di Nicotera, infatti, in corso di giudizio, è stato ammesso nell’elenco degli Enti aventi il diritto di richiedere il risarcimento danni non direttamente alla Sogefil, ma agli amministratori che ne avevano curato la gestione sino al fallimento. Tutto era cominciato, in sede penale, davanti al tribunale di Cosenza. Nell’occasione, l’ente nicoterese si costituiva pare civile e presentava istanza di immissione al passivo per il riconoscimento di un debito di 3,6 milioni di euro. Risarcimento che veniva richiesto non alla Sogefil, ma direttamente ai suoi amministratori.
Stranamente, l’istanza non veniva presa in considerazione e durante l’ultima udienza, al termine della lettura in aula del dispositivo di sentenza, il Comune di Nicotera, tra la sorpresa generale, veniva escluso dal diritto al risarcimento pur essendo quello che vantava il maggior credito nei confronti della società di riscossione cosentina. In sostanza, su cinquanta Comuni che si erano costituiti parte civile, il diritto al risarcimento veniva riconosciuto solo a Mendicino, Zumpano, Dipignano, Oriolo, Petrizzi, San Vito allo Ionio, Squillace, San Procopio e Limbadi. Il verdetto suscitava il malcontento di avvocati e sindaci che, comunque, rinviavano ogni decisione sulle iniziative da intraprendere a dopo il deposito della sentenza per aver modo di leggere le motivazioni dell’esclusione. In realtà, la sentenza veniva depositata, ma nelle quindici pagine che ne costituivano il testo i giudici non sprecavano nemmeno un rigo per chiarire il mancato riconoscimento del diritto al risarcimento dei danno per una quarantina di Enti. La maggior parte dei sindaci optava per il ricorso in appello.
Il Comune di Nicotera, passato nel frattempo sotto la gestione di una terna commissariale (Adolfo Valente,Michela Fabio, Nicola Auricchio) affidava all’avv. Santo Gurzillo, legale dell’Ente, il compito di portare avanti la vertenza a tutela degli interessi della collettività. Lo stesso provvedeva a presentare nuova istanza di ammissione al risarcimento dei danni. Istanza che questa volta è andata a buon fine. Per certo, non sarà recuperato il credito, ma, ai fini fiscali, la sentenza positiva tornerà utile per sistemare la contabilità delle casse comunali. La vertenza Sogefil, società cosentina che per quasi otto anni ha gestito la riscossione dei tributi per conto del Comune di Nicotera, è lontana dal chiudersi. La stessa non ha versato nelle casse comunali circa otto milioni di euro, somma per la quale l’Ente è stato costretto pochi mesi fa a dichiarare il dissesto. Al momento, tuttavia, sono in piedi, oltre a quella pendente davanti alla Corte d’Appello di Catanzaro, una causa contro il ministero delle Finanze, la cui sentenza è attesa per il prossimo mese di gennaio, ed un’altra contro la commissione straordinaria che ha gestito il Comune dall’agosto 2010 all’ottobre 2012, nonché contro il ministero dell’Interno. I tutti e due i casi l’ amministrazione guidata dall’ex sindaco Franco Pagano, poi sciolta nel novembre 2016 per condizionamenti mafiosi, aveva chiesto il risarcimento danni per le presunte disattenzioni con cui era stata gestita la questione Sogefil. In entrambi i casi, le possibilità di risultati concreti non sono poche.