Chi sospettava o temeva che la vertenza Sogefil, pendente davanti al Tribunale di Catanzaro in quanto sede di Avvocatura dello Stato, finisse nel nulla, può ricredersi e stare tranquillo. La commissione straordinaria che, dopo l’inutile tornata elettorale dello scorso 21 ottobre, ha posto fine al suo mandato, prima di lasciare palazzo Convento, ha dato incarico all’avv. Santino Gurzillo, legale dell’Ente, di riassumere la causa che si era interrotta lo scorso 20 settembre. Nell’occasione, in sede di udienza, veniva comunicata dai legali di parte la morte di uno dei membri della commissione straordinaria che aveva gestito il Comune tra l’agosto 2010 e l’ottobre 2012 e contro la quale l’ex sindaco Franco Pagano, nel luglio 2016, aveva promosso una richiesta di risarcimento danni pari a 3.600.000 euro. Importo questo che la Sogefil aveva già riconosciuto di dover versare al Comune di Nicotera e che costituiva solo una parte del dovuto ammontante a circa otto milioni di euro. Nella giornata di ieri, l’avv. Gurzillo dovrebbe aver avviato le procedure di notifica alle parti costituite, tra cui lo stesso ministero dell’Interno, della richiesta di riassunzione del ricorso ex art. 702 bis c.p.c., pendente davanti al Tribunale di Catanzaro.
In realtà, dal giorno in cui la vertenza giudiziaria s’era interrotta, ossia lo scorso 20 settembre, il Comune aveva novanta giorni di tempo per riaprire il giudizio. Il termine ultimo sarebbe scaduto, infatti, il prossimo 20 dicembre. A tale data, in assenza di istanza di riassunzione, la causa si sarebbe estinta per inattività delle parti. Non sarà così e l’avv. Santino Gurzillo del Foro di Vibo potrà portare avanti la sua battaglia a tutela degli interessi dell’ente comunale. Se il giudizio proseguirà, e i dubbi in merito non erano pochi, giusto merito va riconosciuto anche ai commissari Adolfo Valente e Nicola Auricchio che, pur in presenza di una delicata vicenda che coinvolge loro colleghi, non hanno esitato a sottoscrivere il provvedimento di riassunzione della lite giudiziaria. Probabilmente, prima che la vertenza arrivi a conclusione, di acqua sotto i ponti ne passerà tanta. Il gioco, tuttavia, vale abbondantemente la candela e lo scorrere del tempo non diminuirà l’attenzione della collettività e di palazzo Convento. Negli annali dei Comuni sciolti per mafia, probabilmente, è la prima volta che una commissione viene chiamata a dar conto del proprio operato davanti ad un Tribunale per volontà di un’amministrazione comunale liberamente eletta e che, dopo aver portato le carte Sogefil in Procura, non tralasciava di avviare due azioni risarcitorie prima di essere sciolta per condizionamenti mafiosi. Da rilevare, infatti, che l’ex sindaco Pagano, per evitare il dissesto dell’ente comunale, non solo contraeva un mutuo di circa sei milioni con la Cassa depositi e prestiti per fronteggiare le giuste pretese dei creditori, ma avanzava anche due richieste di risarcimento danni. Prima ancora di quella avviata contro la commissione straordinaria nel 2016, nell’autunno del 2013 ne promuoveva una anche contro il ministero delle Finanze “reo” di non aver vigilato annualmente, come da leggi vigenti, sulla solidità della Sogefil. La causa è stata trattenuta in decisione dal Tribunale e la sentenza è prevista per il gennaio 2019. In ballo, in questo caso, c’è la richiesta di risarcimento pari ad un milione di euro.