Risarcimento danni per il nubifragio del 18 giugno 2018, è tutto da rifare. Soprattutto per i privati. Nell’immediatezza dell’evento meteorologico che ha provocato ingenti danni tanto a Joppolo che a Nicotera, si era giustamente provveduto, con lavori di estrema urgenza, a risolvere le situazioni più delicate intervenendo su strutture e infrastrutture pubbliche e private, nonché su attività economiche e produttive. Venivano, poi, tenute un passo indietro tutte le altre situazioni meno urgenti segnalate prima al Com ubicato nella frazione di Badia e, successivamente, con apposite e documentate istanze all’Ufficio tecnico. A quasi sei mesi di distanza dall’alluvione, la Regione detta le linee guida da seguire per ottenere il risarcimento dei danni sollecitando adempimenti ben precisi. In particolare, dovranno essere trasmesse alla sede della Protezione civile regionale nuovi modelli di schede debitamente compilate e sottoscritte dagli interessati.
Le stesse dovranno essere corredate con foto ed eventuali altri documenti. Non potranno accedere al risarcimento i titolari di unità immobiliari costruite senza osservare le norme urbanistiche né i proprietari di attività economiche e produttive prive di autorizzazioni o concessioni oppure realizzate in difformità. La scadenza per la presentazione delle nuove schede è fissata al prossimo 30 dicembre. Sarà compito dell’Ufficio tecnico comunale verificare direttamente che quanto affermato nelle schede corrisponda alla realtà. Ne consegue che tutte le istanze già presentate all’ufficio tecnico comunale non hanno più alcun valore e dovranno essere riproposte entro i termini previsti e nel rispetto dei contenuti dell’ordinanza della Protezione civile n.545 del 18 settembre 2018. Il governo, per gli interventi di somma urgenza aveva stanziato 500mila euro, somma che, con ogni probabilità, dovrà essere integrata. Da rilevare, infine, il malcontento delle ditte che hanno effettuato i lavori e che ancora non sono state pagate.