Rapina al bar ristorante di Luigi Solano & Figli, ubicato in località “Casa bianca” lungo la Provinciale che da Nicotera porta a Joppolo. Il brutto episodio s’è verificato sabato scorso quando alla chiusura del locale mancavano ormai solo pochi minuti. Improvvisamente, quella che sembrava essere una normale giornata di lavoro, magari un pò diversa dal solito perchè animata da un maggior flusso di clienti legato alle festività natalizie, si trasforma in momenti di grande paura. Alle 19,10, infatti, due persone con in testa passamontagna e casco, entrano nel bar e si avvicinano alla cassa. Una delle due, pistola in mano, intima la consegna dell’incasso. Nel locale ci sono solo il titolare ed i suoi familiari. Ci sono, soprattutto, due bambini sotto i cui occhi terrorizzati vanno in onda scene di violenza che, probabilmente, non dimenticheranno mai. La situazione, peraltro, poteva anche precipitare perché Luigi Solano, nonostante i suoi 76 anni, prova a reagire. Riesce a strappare il casco ad uno dei rapinatori e prova, senza riuscirci, a sfilargli anche il passamontagna. Viene, però, spintonato e finisce per terra. La figlia Giulia e gli altri familiari accorrono in suo soccorso, mentre i due malviventi, arraffato tutto il denaro trovato in cassa, approfittano della confusione per guadagnare l’uscita, saltare a bordo di un motorino e dileguarsi lungo la Provinciale 23.
Immediatamente scatta l’allarme. In località “Casa bianca” piombano, nel volgere di un paio di minuti, le pattuglie dei Carabinieri provenienti dalle caserme nicoteresi e da Joppolo. Scattano posti blocco in più parti del comprensorio. Dei criminali, però, nessuna traccia. Tanto i locali del bar che il piazzale circostante il distributore di benzina, pure di proprietà della famiglia Solano, vengono sottoposti a un capillare sopralluogo. Tutto lascia pensare che i rapinatori si trovassero nel piazzale antistante il bar in attesa del momento buono per fare irruzione all’interno. E il momento buono arriva quando gli ultimi avventori lasciano l’esercizio commerciale, che, oltre al ristorante, ospita anche edicola, rivendita tabacchi e ricevitoria. A favorire l’assalto al bar, già per tre volte volte nel mirino dei criminali, anche il mancato funzionamento dell’impianto di video sorveglianza. <Mi fa rabbia il fatto che tutto sia avvenuto sotto gli occhi dei bambini – sottolinea con rabbia e amarezza Giulia Solano, elemento guida dell’azienda familiare – A questo punto, siamo pronti a gettare la spugna. Qui non c’è speranza. I giovani fanno bene ad andar via>. Mentre proseguono a tutto campo le indagini dei Carabinieri, piena solidarietà alla famiglia Solano è stata espressa dall’associazione commercianti presieduta da Maurizio Cariddi.
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