“Vibo Valentia vive una forte crisi identitaria, segnata da un certo spirito di rassegnazione. Occorre rimboccarsi le maniche, guardare negli occhi i cittadini e tentare di dare loro una risposta”. La sua risposta ai bisogni della gente Stefano Luciano, ex presidente del Consiglio comunale, l’ha già immaginata ed in parte presentata in una gremitissima sala del “501 Hotel”, dove, in questa fase di avvio della campagna elettorale, ha preso corpo il ragionamento sulla Vibo del futuro. Quella da lui pensata, è una città che deve riportare al centro del progetto politico i cittadini, promuovendo “un processo di democratizzazione, affinché da autocratica possa farsi democratica”. “La città – ha detto – è ancora viva, ma soffre la scomparsa degli intellettuali, che si sono ritirati perché non vogliono avere a che fare con una politica modesta”. L’intellettuale – ha spiegato – “disegna i nuovi orizzonti”, per questo “la Vibo del futuro deve riportare, attraverso la credibilità della politica, al centro della discussione gli intellettuali, per avviare processi virtuosi”.
Deve, quindi, recuperare la sua dimensione etica ed estetica. “Dobbiamo ripartire – ha chiarito Luciano – dalla bellezza, dobbiamo attribuire un’anima estetica a questa città, facendo rivivere il patrimonio culturale, che ha valenza storico-artistica, inserendolo in processi di socialità”. Pensando a mettere in collegamento i quartieri con il centro cittadino, pensando allo sviluppo delle frazioni, pensando ad un tavolo di confronto con le realtà amministrative vicine, con le quali parlare la stessa lingua. “E poi – ha chiosato – risolvere il problema dell’etica e della competenza della classe dirigente. Dobbiamo selezionare assessori che abbiano il senso dell’etica e che abbiano la competenza”. Facendo partire dalla politica le soluzioni. “Dobbiamo pensare alle cose che bisogna fare per Vibo.
E lavorando su questo noi ci confrontiamo con le altre forze politiche per ridurre le distanze di posizione”, ha spiegato ancora Luciano. L’incontro, presieduto dal giornalista Giuseppe Sarlo, promosso dallo stesso Stefano Luciano, partecipato, fra gli altri, dal segretario generale della Cisal Franco Cavallaro e da numerose personalità provenienti dal mondo della politica locale e regionale, è stato arricchito dalla presenza del docente universitario Giulio Nardo, il quale, da accademico, ha fornito alcuni spunti di riflessione per creare sviluppo e soluzioni. “Bisogna immaginare per lo sviluppo della città alcuni interventi”, ha affermato Nardo. Una “rigenerazione urbana”, per esempio, con la “riqualificazione di Vibo Marina”, o la creazione di “un polo universitario e didattico sul turismo”. Idee, quelle espresse nel corso dell’incontro, su cui si è trovata ampia condivisione, espressa anche dal sindacalista Cavallaro. “Sposo il termine di democrazia. Vibo – ha detto il segretario generale della Cisal – non ha bisogno di tiranni, di persone sole. Occorre programmare e farlo tutti insieme.
Io sono per l’aprire un tavolo con le forze sane di questa realtà, per far sì che Vibo possa trainare tutto l’hinterland”.