Una grande festa dello sport quella di domenica 24 marzo a Milano trasformatasi per un giorno nella cornice di una delle manifestazioni più colorate e partecipate dell’anno con 60mila atleti in una giornata decisamente estiva con sole e calde temperature.
8000 i runner della Stramilano Half Marathon che si sono dati appuntamento per cercare di battere il loro record personale durante i 21,097 chilometri velocissimi, dato che il tracciato è pianeggiante praticamente per tutta la sua durata. Un appuntamento che i runners professionisti amano ed è anche l’occasione per migliorarsi.
La Stramilano Half Marathon è la mezza maratona cittadina fra le più veloci al mondo, piazza Castello il punto di partenza. Tra i favoriti c’erano Frederick Moranga, vincitore della Stramilano 2017, il keniota Jairus Birech specialista dei 3000 siepi che ha scelto la Stramilano per esordire sulla distanza della mezza maratona. Sul fronte azzurro il nome più rappresentativo era quello del giovanissimo Lorenzo Dini, classe 1995, vice campione europeo under 20 sui 10.000 nel 2013, attualmente allenato da Stefano Baldini.
In campo femminile, i riflettori erano puntati su Lucy Wambui Murigi, già vincitrice della Stramilano nel 2014, campionessa in carica di corsa in montagna 2018, e su Priscah Jeptoo, argento in maratona sia ai Mondiali di Daegu che ai Giochi Olimpici di Londra 2012. Tra le italiane Elena Romagnolo, ex azzurra, olimpionica nel 2008 e nel 2012, nonché finalista Mondiale ed Europea.
Anche questa volta tra gli ottomila partecipanti presenti in piazza Castello c’erano anche loro, gli indomiti atleti venuti dalla Calabria tesserati con l’Atletica San Costantino Calabro guidata da Raffaele Mancuso, Francesco Grande 1h,35.55, Gianfranco Preiti 1h,37.48 Tommaso Fortuna 1h,39.19 Pasquale Rubino 1h,48.38 Raffaele Mancuso 2h,03:35 Giovanni Cozza D’Onofrio 2h,11.13 e Antonio Mercatante 2h,15.13. Un appuntamento quello della Stramilano pianificato e preparato con grande impegno da parte degli atleti di San Costantino Calabro i quali al termine di una prestazione esaltante sono apparsi visibilmente soddisfatti per aver tagliato il traguardo dopo una entusiasmante prestazione. “Applausi e riconoscenza va a questi atleti – afferma Mancuso – che con le loro prestazione rendono onore e prestigio all’Atletica San Costantino Calabro e a tutta l’ atletica calabrese. La preparazione anche in questa occasione ha giocato un ruolo importante e loro ne sono la testimonianza vivente di come con l’ impegno e la determinazione si possono raggiungere ottimi risultati. La corsa come metafora della vita, dove non è importante arrivare per primi, ma arrivare, superando i propri limiti e ogni difficoltà. Basta crederci. Insomma, ancora una volta la parola magica è “equilibrio”, in questo caso tra attività fisica e stile di vita. La corsa Insegna a raggiungere traguardi che pensi non siano alla tua portata, ma che con impegno e dedizione puoi riuscire a raggiungere. Considerare la corsa come una “metafora della vita” e permette con convinzione di applicare lo stesso modello di impegno e dedizione anche al lavoro, sia definendo obiettivi di crescita e sia ad impegnarsi per raggiungerli costantemente. Crederci sempre, mollare mai”.
Per la cronaca, nella gara maschile della mezza maratona poker keniano grazie alla vittoria di Vincent Kibor Raimoi in 1:00’10”, che nel finale ha staccato il connazionale Jairus Kipchoge Birech, giunto a 22″, e con il quale aveva fatto gara di testa per oltre tre quarti del percorso. Terzo classificato Paul Tiongik, staccato di 57″, davanti a Joel Maina Mwangi, quarto a 1’05”. Quinto classificato l’azzurro Lorenzo Dini, staccato di 2’25”, unico non keniano tra i primi otto. L’italiano, infatti, ha preceduto altri tre atleti del Paese africano, Ronce Kipkorir Konga, sesto a 4’23”, James Murithi Mburugu, settimo a 4’24”, e Fredrick O. Moranga, ottavo a 5’19”. Due italiani a chiudere la top 10: nono a 5’21” Yassine El Fathaoui, decimo a 7’02” Riccardo Mugnosso. Nella gara femminile successo in solitaria della keniana Priscah Jeptoo con il crono di 1:08’26”, con ben 2’13” di margine sull’etiope Meseret Dinke Meleka, seconda, e 3’21” sull’altra keniana Lucy Wambui Murigi. Quarta piazza per un’altra keniana, Ziporah Wanjiru Kingori, staccata di 3’55”, mentre è arrivata quinta la prima europea, l’elvetica Maude Mathys, giunta a 5’20”. Sesta un’altra keniana, Lenah Jerotich, con un ritardo di 5’31”, settima la miglior azzurra, Elisa Stefani, giunta a 5’38”, davanti alla keniana Ivyne Jeruto Lagat, ottava a 5’48”, mentre hanno completato la top 10 l’etiope Ejigu Abeba Semanew, nona a 6’17”, e la croata Nikolina Sustic, decima a 7’37”.