“Si potrebbe valutare, in ipotesi, l’apertura anche ad una corsia della strada provinciale 23. Stiamo procedendo a delle valutazioni e per questo è necessario che qualcuno ci dia delle certezze che il pericolo si possa tamponare in qualche modo. Tutto, però, dopo la firma della convenzione tra Anas e Regione Calabria”.
Ad affermarlo il presidente della Provincia, Salvatore Solano chiamato in causa dal comitato “Strada del mare” i cui componenti, dopo 15 mesi di interdizione al traffico del tratto Joppolo-Coccorino, hanno inoltrato all’ufficio viabilità e al presidente dell’ente un’istanza per chiedere l’apertura provvisoria della percorribilità della Sp 23. Nello specifico, è stata chiesta l’apertura della strada principalmente ai mezzi di soccorso e secondariamente al transito veicolare, sotto opportune prescrizioni ed eventualmente anche riducendo la carreggiata nel tratto del distacco del masso, vagliando l’ausilio di eventuali barriere semaforiche sino alla cantierizzazione di Anas, collegando, inoltre, la percorribilità al bollettino meteo.
“Come comitato – afferma Giovanni Capua – ci offriamo di monitorare giornalmente le condizioni della strada e segnalare alla Provincia eventuali anomalie. In data 9 novembre 2017 – ricorda – , sulla Sp 23, un masso si è distaccato dal costone prospicente il versante lato Coccorino. A seguito dell’accaduto la Provincia provvedeva a emettere provvisoria ordinanza di chiusura, tuttora in vigore. Nonostante i recenti risvolti risolutivi della questione che vedranno coinvolta Anas, passeranno ancora alcuni mesi per vedere l’inizio dei lavori di messa in sicurezza. Dal punto di vista tecnico si deve tener conto che ad oggi la sede stradale è rimasta intatta sebbene il territorio di Joppolo in questi mesi sia stato colpito da 3 distinte scosse di terremoto, la maggiore delle quali avente magnitudo 4.4 e da due distinte e rovinose alluvioni; quindi né frane, né tantomeno altri distacchi di materiale roccioso si sono verificati in oltre un anno e mezzo di tempo. È inoltre considerevole osservare che storicamente le frane hanno avuto luogo esclusivamente nel tratto centrale, alla cui difesa oggi troviamo fissati dei robusti container, mentre dal 1954 (anno di realizzazione) è la prima volta che in oltre 60 anni si sia verificato un evento di rototraslazione nel tratto interessato a novembre 2017 come da atti consultabili presso gli uffici della Provincia”.
“Considerato che come da me segnalato a mezzo Gazzetta del Sud nell’agosto 2017 – dichiara -, tutto il costone è stato interessato da un incendio durato alcuni giorni, da cui con buona probabilità, la caduta del masso dal versante è da imputarsi a tali eventi incendiari. Come da confronto, dopo l’incendio e oggi”.
Intanto, domenica, due auto, un’Audi e una Ford, si sono scontrate sul percorso alternativo, la Sp 25, fortunatamente senza gravi conseguenze per le persone.
L’ennesimo incidente determinato da una “mulattiera” non idonea ad essere percorsa.
“Nonostante il percorso alternativo preveda il passaggio da monte Poro, l’itinerario più breve e percorso dai più, è quello individuato dalla Sp 25 – afferma Capua – priva di barriere di protezione, segnaletica verticale e orizzontale, con l’erba che invade la carreggiata e a strapiombo sui burroni; considerati l’elevato traffico estivo e l’insidiosità del percorso, la Sp 25 non è affatto adatta a sostenere il traffico veicolare che andrà aumentando con la bella stagione, comunque ininterrottamente intenso negli orari comuni ai lavoratori pendolari. I tempi di percorrenza dei mezzi di soccorso si sono dilatati: sia la Tenenza dei CC che le ambulanze si trovano a Tropea, pertanto tutti i territori a sud di Coccorino sono esposti a pesanti rischi e conseguenze dovendo passare per monte Poro. Per ultimo esistono dei fattori lavorativi non trascurabili: c’è un diffuso disagio economico e sociale tra i cittadini interessati che si aggrava nel periodo estivo dovuto alla riapertura delle strutture ricettive. Ciò considerato è necessaria la valutazione globale di tutti gli aspetti in particolare relazionati all’elevato traffico veicolare sui manchevoli percorsi suppletivi, all’aumento dei tempi di percorrenza per mezzi di soccorso, antincendio e pubblica sicurezza. In Italia si verificano spesso dei fatti simili con caduta massi, nonostante ciò le strade vengono riaperte in breve tempo a causa dell’imprevedibilità di tali avvenimenti”.
Sarebbe, invece, in procinto di essere siglata, tra Regione e Anas, la convenzione che delinea le modalità di esecuzione degli interventi di messa in sicurezza del tratto di carreggiata Joppolo-Coccorino, firma posticipata a causa dell’inserimento, nel documento, da parte di Anas, del completamento della galleria. “Con la convenzione – dichiara Solano – conosceremo i tempi e si farà quindi una valutazione. E’ totalmente esclusa la galleria. C’è un accordo che abbiamo firmato dove Provincia e Regione escludono categoricamente quest’opera. Anas deve mettere in sicurezza solo il costone”.