Coldiretti e Terranostra Calabria scrivono ai sindaci: gli agriturismi devono pagare la Tari solo per i rifiuti che producono

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L’attività di un agriturismo non può essere assimilata a quella alberghiera, quindi anche la tariffa applicata con la Tari non può essere la stessa. Coldiretti Calabria e l’associazione agrituristica Terranostra – Agriturismi di Campagna Amica – in virtù della recente sentenza n. 1162/2019 del Consiglio di Stato che ha sancito che per gli agriturismi bisogna prevedere nel regolamento della Tari una “ragionevole graduazione della somma da pagare mediante riduzioni ed esenzioni, in rapporto all’effettivo e oggettivo carico di rifiuti prodotti”, hanno scritto una lettera ai sindaci della Calabria Gli agriturismi insomma, sono tenuti al pagamento della Tari in rapporto all’effettivo carico di rifiuti che producono e non nella stessa misura delle attività commerciali.. “Nel caso specifico i giudici hanno evidenziato – spiega Francesco Cosentini Direttore di Coldiretti Calabria – che l’assimilazione tra albergo e agriturismo implica una presunzione di equivalenza soggettiva che non trova riscontro nell’ordinamento giuridico, in quanto quest’ultimo differenzia le due tipologie di strutture”.

La giurisprudenza, anche con altri precedenti, ha avuto modo di chiarire che gli agriturismi, non sono né alberghi ma neppure ristoranti, appartenendo alle attività connesse all’agricoltura per come previsto dall’art. 2135 c.c. . Le differenze tra l’accoglienza in agriturismo e quella alberghiera sono molte, – sottolineano Coldiretti e Terranostra; innanzitutto gli agriturismi svolgono principalmente attività quali: alloggio, campeggio, ristorazione, fattorie didattiche e sociali, non paragonabili quindi ad altre categorie. Inoltre gli agriturismi sono soggetti a limiti ricettivi e condizioni di esercizio, come il recupero esclusivo di locali già esistenti. Oltre a questo ci sono poi i limiti imposti in riferimento al numero dei giorni di apertura, il numero dei pasti e le presenze complessive annue. Infine, la natura particolare della struttura agrituristica la porta ad avere una vocazione all’utilizzo quasi esclusivo del prodotto proprio, o comunque locale, e questo comporta una forte riduzione nella produzione dei rifiuti, considerato il fatto che gli imballaggi sono spesso riutilizzabili o addirittura, in dei casi, persino assenti; questo accade sia per i rifiuti organici che per la carta per i quali, previo ritiro del Kit gli agriturismi, effettuano per uno il compostaggio e riutilizzo per il secondo un utilizzo da innesco nell’accensione dei termo camini o stufe.

Ciò determina l’effetto di evitare la raccolta di questi elementi, smaltiti e riutilizzati nel rispetto dell’ambiente, che evitano al contempo di incidere sul sistema di smaltimento comunale e consentono un abbattimento dei costi TARI. La Coldiretti, evidenzia, pertanto, la necessità di differenziare la tassa sui rifiuti tenendo conto di questi aspetti, altrimenti, si penalizzerebbe l’attività agrituristica. Coldiretti Calabria e Terranostra, chiedono ai sindaci di adeguare i regolamenti Tari, secondo quanto stabilito dalla giurisprudenza amministrativa, rendendoli pienamente legittimi ed immuni da vizi di annullamento”.

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