Anni di battaglie non sono serviti a nulla. Il mare continua a presentare più o meno gli stessi inconvenienti, mentre turisti, residenti e operatori turistici faticano a contenere il loro malumore, mentre l’Arpacal, in controtendenza, continua a certificare una balneabilità eccellente. La cosa più strana è che nelle prime ore del mattino lo specchio d’acqua antistante il litorale nicoterese assume colorazione e trasparenza caraibiche, mentre sul far del mezzogiorno diventa complicato provare a fare il bagno. L’acqua diventa torbida e non mancano strisce miste di schiuma e sporco. Il fenomeno dura un paio d’ore, poi tutto torna come prima. Nel lasso di tempo incriminato succede qualcosa la cui dinamica sfugge ad ogni controllo o, forse, dovrebbe essere sottoposta a più rigorosa indagine. L’ingrato compito dovrebbe gravare, oltre che sull’amministrazione, su tutte le istituzioni competenti la cui presenza sul litorale, tuttavia, si fa desiderare. Si coglie, quasi, una sorta di rassegnazione che non torna utile a nessuno. Di sicuro non appartiene al geometra Beniamino Lapa, che, dopo essere stato a lungo in prima fila nelle proteste del “14 luglio”, ha abbandonato il movimento e, ora, sta continuando da solo il suo percorso di lotta contro il mare sporco. Nei giorni scorsi ha pubblicato sui social, senza alcun risultato, un video sconcertante sulle condizioni delle stazioni delle pompe di sollevamento sommerse dai liquami; ieri è andato oltre.
Armatosi di carta e tastiera ha stilato un esposto in tre cartelle e lo ha inviato alle Procure di Vibo e Catanzaro, nonché al Presidente della giunta regionale e al comando del Noe Calabria. Nell’elenco dei destinatari ci sono anche il Prefetto di Vibo, il Presidente dell’Istituto superiore della Sanità e, per conoscenza, anche il Sindaco di Nicotera. Lapa ritiene insostenibile l’attuale situazione in quanto <giornalmente e in determinate fasce orarie – afferma – si assiste a riversamenti di liquami che rendono impossibile la balneabilità. Tali fenomeni – aggiunge – si protraggono da circa metà giugno e si ripetono, puntualmente, dalle 10,30 fino alle 14,00 circa>. In sostanza <l’acqua cristallina – spiega il libero professionista – diviene improvvisamente verdastra e maleodorante>. Beniamino Lapa sottolinea che <da parecchi anni, nonostante i vari tentativi di porre il tutto all’attenzione delle autorità preposte, non è cambiato nulla> e, peraltro, <a nulla sono valse le proteste, anche vibrate e rumorose da parte di cittadini, associazioni e movimenti>. Lapa, senza remora alcuna, lamenta l’inefficacia degli interventi istituzionali, ricorda un dossier del 2005 finito nell’oblìo e rimarca la necessità <di prestare particolare attenzione alla corretta depurazione da parte della Iam di Gioia Tauro> nonché <sulla reale portata dei liquami che da Nicotera Marina giungono, o dovrebbero giungere, fino al megadepuratore gioiese>.
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