Si è conclusa la terza edizione dell’Università d’estate sull’Intelligence, promossa dal Master in Intelligence dell’Università della Calabria, dalla Società Italiana di Intelligence e dalla Fondazione “Italia Domani”, con la collaborazione della casa editrice Rubbettino, del Laboratorio sull’Intelligence dell’Università della Calabria e dell’Associazione “Fiore di Lino”. La manifestazione è stata introdotta e coordinata dal Direttore dell’Università d’estate sull’Intelligence Mario Caligiuri, il quale ha ricordato che “l’intelligence è il tempo del futuro, rappresentando la forma più raffinata di intelligenza umana poiché consente di penetrare al di là delle apparenze”. L’università d’estate sull’Intelligence si è svolta dal 5 al 7 settembre a Soveria Mannelli presso la Biblioteca “Michele Caligiuri”, confermandosi un laboratorio di idee sulla funzione dell’intelligence. Infatti, tale strumento può essere considerato come un punto di incontro di più discipline e come metodo per interpretare le rapidissime trasformazioni della realtà.
Alla presenza di studenti provenienti da tutta l’Italia, si sono alternati docenti con diverse competenze che hanno offerto molteplici spunti di riflessione. Il sottosegretario alla Difesa dal 2008 al 2011 Giuseppe Cossiga ha affrontato il tema “Difesa e interesse nazionale”, evidenziando che l’industria della difesa contribuisce in modo rilevante al Prodotto Interno Lordo nazionale; che l’Italia è uno dei Paesi più presenti nelle missioni di pace all’estero; che l’Intelligence rafforza l’identità del Paese. Il consigliere strategico e docente universitario Massimo Franchi ha trattato la “Guerra economica e delle informazioni”, mettendo in rilievo che l’intelligence dopo il crollo del muro di Berlino si è principalmente orientata sull’economia; che la guerra delle informazioni è sempre più incisiva e determina gli equilibri planetari; che il petrolio e i dati sono i principali obiettivi dei conflitti economici. Il Coordinatore dell’Osservatorio sulla sicurezza marittima del Laboratorio sull’Intelligence dell’Università della Calabria Andrea Sberze ha discusso di “Sicurezza marittima”, rilevando che rappresenta un settore decisivo della sicurezza nazionale; che l’economia marittima è fondamentale per l’Italia; che le tecnologie sono sempre più strategiche nella portualità.
L’ispettore superiore della Polizia di Stato ed esperto di strategie di controllo del territorio Elia Lombardo ha approfondito la “Polizia predittiva”, sostenendo che oggi è fondamentale il passaggio culturale dal mero controllo per il pronto intervento alla prevenzione dei crimini; che il modello predittivo denominato XLAW si sta sperimentando in 12 città italiane con risultati apprezzabili; che lo sviluppo e l’impiego di tecnologie innovative favorisce indispensabili trasformazioni per migliorare la cultura della sicurezza. Il docente dell’Università di Roma “Tor Vergata” Bruno Gioffrè ha incentrato la sua lezione su “Previsione del paesaggio sonoro”, affermando che questo ambito può offrire interessanti e inediti elementi di anticipazione dei fenomeni sociali; che è decisivo per l’intelligence avventurarsi in territori di confine; che è stata effettuata una ricerca all’Università della Calabria i cui risultati saranno presentati entro la fine dell’anno. Per il docente universitario e scrittore Antonio Selvatici la “Nuova via della seta” rappresenta la più complessa e significativa strategia economica e culturale del XXI secolo; che il sistema politico cinese è in grado di programmare a differenza delle democrazie che navigano a vista; che l’Intelligence nazionale dovrebbe individuare come priorità il controllo di questa politica.
La giurista e scrittrice Solange Manfredi ha raccontato “70 anni di guerra psicologica in Italia”, ricordando che la fabbrica delle emozioni condiziona la società contemporanea e che l’odio non esplode mai spontaneamente; che bisogna diffidare profondamente da chi propone ricette facili per problemi complessi e da chi attribuisce etichette morali; che l’intelligence è un elemento essenziale nella guerra psicologica che ha interessato e che sta interessando il nostro Paese. Il Ricercatore del Laboratorio sull’Intelligence dell’Università della Calabria ed esperto di diritto islamico Enzo Cotroneo si è soffermato su “Occidente e Islam: un confronto culturale”, argomentando che la chiave culturale è fondamentale per comprendere questo fenomeno; che occorre conoscere e non demonizzare gli altri; che questo secolare confronto segnerà in modo marcato i prossimi anni. Il dottorando di ricerca dell’Università “La Sapienza” di Roma Gianluca Tirozzi ritiene che la “Human intelligence” costituisca un elemento sempre più decisivo nonostante le tecnologie; che la ricetta del merito e delle capacità individuali siano fondamentali per il nostro Paese; che dalla formazione dell’elemento umano dipenda il dominio dello scenario mondiale nei prossimi anni.
Il tecnologo Gabriele Edmondo Pegoraro ha toccato il tema centrale di “Intelligence e intelligenza artificiale”, ponendo in rilievo che l’intelligenza artificiale è già tra noi e ci osserva; che si sta realizzando una pericolosa integrazione tra reale e virtuale, non solo a livello individuale ma anche economico con la moneta complementare; che i malware nel nostro Paese creano danni economici superiori agli importi di tre finanziarie, poiché la sicurezza informatica assoluta è impossibile ma può essere mitigata dalla consapevolezza umana. Per il giornalista e imprenditore Stefano Piazza il “Fondamentalismo islamico in Italia e in Europa” costituisce un fenomeno che non si può assolutamente sottovalutare; che occorre consapevolezza politica e culturale per comprenderlo nel modo adeguato; che i numeri dei fondamentalisti sono dovunque preoccupanti. Il Senior Vice President Security di ENI Alfio Rapisarda ha sottolineato l’importanza dell’ “Intelligence e sicurezza aziendale”, ricordando che le grandi imprese rappresentano e tutelano l’interesse nazionale e la ragion di Stato; che la sicurezza è un settore occupazionale assai interessante; che le intuizioni di Enrico Mattei andrebbero studiate nelle scuole poiché sono sempre più attuali per il ruolo dell’Italia nel mondo.
Il Rettore dell’Università della Calabria Gino Mirocle Crisci ha concluso la tre giorni di lezioni e dibattiti seguiti da Radio Radicale e trasmessi in diretta via streaming sul sito IntelligenceLab del Laboratorio sull’Intelligence dell’Università della Calabria. Per Crisci lo studio dell’intelligence contribuisce al superamento dell’arretratezza culturale dei settori accademici disciplinari, offrendo l’opportunità di riflessioni profonde e di ampio respiro che proprio nel contesto universitario trovano la sede più consona. Direttori dell’Università d’Estate sull’Intelligence oltre a Caligiuri, sono anche Paolo Boccardelli, Direttore della Luiss Business School e Paolo Messa, Responsabile della Comunicazione Istituzionale Italia del Gruppo Leonardo Finmeccanica.
L’Università d’estate sull’Intelligence si inserisce nell’ambito delle iniziative dell’Università della Calabria che ha promosso anche un Corso di laurea magistrale in intelligence (presentazione domande fino al 18 settembre 2019 sul sito www.unical.it) e un Master di secondo livello in intelligence (presentazione domande fino al 30 ottobre 2019 sul sito www.unical.it).
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