Processo Vinci. Sara Scarpulla contro la finta antimafia che non si costituisce parte civile. "Omertà delle istituzioni" e "Le associazioni fanno solo cerimonie e passerelle". Processo Vinci. Sara Scarpulla contro la finta antimafia che non si costituisce parte civile. "Omertà delle istituzioni" e "Le associazioni fanno solo cerimonie e passerelle".

Processo Vinci. Sara Scarpulla contro la finta antimafia che non si costituisce parte civile. “Omertà delle istituzioni” e “Le associazioni fanno solo cerimonie e passerelle”.

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Francesco Vinci e Rosaria Scarpulla si ritrovano soli nell’aula del processo contro l’autobomba che ha ucciso il loro figlio Matteo a Limbadi. Il 17 settembre  a Catanzaro, davanti alla Corte d’Assise, c’è stata la prima udienza del processo. Lo sconforto ha pervaso Sara Scarpulla, mamma coraggio, nel vedere un’aula vuota. Intervistata dalla Gazzetta del Sud, ha dichiarato “è il segno di quello che abbiamo dovuto combattere fino adesso ricevendo l’omertà anche delle istituzioni. Davanti a questi comportamenti come si pretende che i cittadini si espongano alla violenza del clan Mancuso?. L’omertà non è solo non denunciare un sopruso. – ha proseguito Sara Scarpulla – Ci saremmo aspettati di avere insieme a noi nel processo le istituzioni e le associazioni. Hanno invece deciso di non costituirsi parte civile: anche questa è omertà». Rincara la dose il legale della famiglia Scarpulla Vinci, Avv. Giuseppe De Pace: “Anche le associazioni che si fregiano del titolo di antimafia si sono rivelate buone solo per le occasioni ufficiali, per fare cerimonie retoriche e passerelle. Evidentemente per loro ancora non ci sono le condizioni per impegnarsi in attività come quella di parte civile”.

L’amarezza è totale. Nemmeno il Comune di Limbadi si è costituito parte civile, seppur guidato da una terna commissariale a seguito  del recente scioglimento per motivi di mafia. Anche la Regione Calabria, che aveva più volte lasciato intendere tale decisione, non si è costituita. Le associazioni locali, quali la Kreonte, da poco costituita, dopo aver male organizzato un recente corteo antimafia a Nicotera il 3 agosto a favore del tabaccaio Zappia, aveva pure invitato la famiglia Scarpulla Vinci al corteo, senza però dimostrare la vicinanza concreta nel presentarsi al processo il 17 settembre u.s. e, nemmeno, di costituirsi parte civile, a conferma di certe opacità già denunciate su questo giornale e che oggi diventano il grido di dolore di Mamma coraggio, ancora priva di scorta, che si sente tradita e usata da queste associazioni, accusandole di omertà, di cerimonie retoriche e di passerelle.

Non c’è peggiore antimafia di quella composta dai “Trionfatori dell’individualismo”, dai  “Tragediatori” e dai “Professionisti dell’antimafia” che cercano il consenso sociale per sè e che, così facendo, indirettamente, portano acqua al mulino delle insaziabili organizzazioni mafiose.

 

 

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