Vitaliano Papillo. Appello ad una mobilitazione generale contro una sanità allo sbando Vitaliano Papillo. Appello ad una mobilitazione generale contro una sanità allo sbando

Vitaliano Papillo. Appello ad una mobilitazione generale contro una sanità allo sbando

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La sanità calabrese ha raggiunto livelli di degrado tali per cui occorre necessariamente risollevare la china, attraverso qualcosa che coinvolga tutti gli attori principali interessati ad avviare quell’inversione di rotta troppo a lungo rincorsa. Quando parlo di attori principali mi riferisco ad amministratori, rappresentanti parlamentari, sindacati ma, soprattutto, cittadini, cui mi rivolgo per incitarli a scendere in piazza a sostegno delle attività già poste in essere su altri fronti, per chiedere a gran voce che venga rispettato il sacrosanto diritto di ciascuno alla salute. Scendere in piazza a sostegno di ciò che si è già mosso per chiedere che sia finalmente applicato il Decreto Calabria sulla sanità, pubblicato tre mesi fa in Gazzetta ufficiale ed ancora fermo su carta. Si tratta di un provvedimento straordinario che, in 18 mesi, punta a ripristinare i livelli minimi essenziali di assistenza sanitaria.

In poche parole punta al raggiungimento della normalità assistenziale. Noi amministratori ne abbiamo discusso fattivamente nella conferenza dei servizi convocata nei giorni scorsi. Il consiglio comunale straordinario di Vibo ha preso una ferma posizione sulla problematica. I sindacati ed altri soggetti stanno facendo pure la loro parte, ponendo in essere una serie di iniziative volte al superamento di tale immobilità, che continua a determinare troppa carenza, strutturali, professionali e funzionali (nonostante il duro lavoro di medici e personale paramedico in prima linea ed in trincea), e, purtroppo, numerosi casi di malasanità, presunta o accertata. Contro tutto questo occorre che anche i cittadini scendano in piazza a supportare pacificamente il lavoro fin qui fatto e ad urlare insieme agli altri attori coinvolti tutto il loro disappunto per una normalizzazione che non arriva.

Occorre far sentire che esiste un popolo compatto e unito che, all’unisono con gli altri attori, pretende che i propri diritti siano rispettati e che quanto deve essere attivato vada attivato. Lo dobbiamo fare tutti insieme, senza se e senza ma, se davvero teniamo ad avere anche in Calabria una sanità degna di questo nome. Lo dobbiamo fare, senza guardare alle appartenenze, se davvero pretendiamo che i nostri diritti siano garantiti. Lo dobbiamo fare, tutti insieme, se davvero vogliamo che non si parli di più di malasanità in Calabria ed a Vibo.

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