Il centro collinare-costiero ha ospitato il primo degli incontri territoriali di promozione del nuovo bando Gal “Terre Vibonesi”misura 4, intervento 4.2.1, “Sostegno agli investimenti nell’innovazione, trasformazione, commercializzazione e sviluppo delle micro filiere corte e dei mercati di prossimità”.
Durante l’incontro, “Innovazione nelle filiere delle Terre Vibonesi: il mercato della mandorla”, svoltosi nella sala consiliare, che ha registrato la presenza del consigliere comunale Ambrogio Scaramozzino, del presidente del Gal, Vitaliano Papillo, dell’amministratore delegato Franco Barbalace, dell’agronomo Rosario Previtera e Claudio Papa della “Nutfruit Italia”, riferimento nazionale della filiera produttiva del mandorlo, è stata presentata l’idea di una filiera della mandorla a Joppolo.
La tavola rotonda è stata introdotta da Scaramozzino. “Vorrei, innanzitutto ringraziare il Gal Terre Vibonesi – ha affermato – per il lavoro che sta svolgendo per quanto riguarda non solo la programmazione dei bandi, ma anche per il lavoro di informazione e di assistenza nei confronti di chi è interessato a partecipare ai bandi e i numeri lo dimostrano, mi pare che siamo già al terzo. Ma soprattutto lo dimostra la qualità delle istanze presentate dai nostri imprenditori e dai nostri giovani. Tornando al motivo di questo incontro posso tranquillamente dire che l’equazione: Joppolo = mandorla è spontanea, naturale. È noto a tutti come il comprensorio di Joppolo era famoso in tutta la provincia di Vibo Valentia e nella vicina Piana di Gioia Tauro per la coltivazione del mandorlo. Il suo territorio si estende dal mare Tirreno fino al Monte Poro, e giace in gran parte in una soleggiata conca sistemata a terrazzi riparata dai venti del nord e d’oriente. Proprio grazie a questo microclima particolare, in passato, nel comune di Joppolo si osservava con cura minuziosa la coltivazione del mandorlo che costituiva fonte primaria di reddito. Addirittura pare che le mandorle di Joppolo varcavano anche lo stretto di Messina, venivano, infatti, commercializzate anche in Sicilia. Oggi tale coltivazione, soppiantata dall’ulivo, riveste un’importanza marginale nell’agricoltura del posto. Uno degli ambiziosi motivi che hanno spinto l’amministrazione comunale a sposare questa iniziativa del Gal è proprio quello di valorizzare questo frutto con la speranza di invogliare gli agricoltori e i nostri giovani a ritornare a coltivare il mandorlo“.
Secondo Papillo l’iniziativa potrebbe offrire grandi e concrete opportunità per il territorio. “E’ stato un incontro nel vero senso del termine – ha dichiarato –, tra i potenziali produttori disposti ad entrare in questo redditizio settore ed una richiesta tangibile di materia prima da parte delle aziende interessate alla produzione di confetti che hanno bisogno di tanti ettari di coltivazione per creare la filiera italiana della mandorla, garantendo un guadagno minimo di 10mila euro per ettaro. L’interesse suscitato dall’argomento ci fa pensare che, ancora una volta, abbiamo centrato l’obiettivo che muove ogni nostra azione: impegnarci per rilanciare un territorio che ha il Dna costellato da una miriade di potenzialità”.
Grandi, quindi, le opportunità offerte dalla filiera della mandorla grazie ad un business definito altamente “produttivo”.