Anche l’associazione CulturAttiva e la Cooperativa L’isola che non c’è, con il patrocinio del Comune di Catanzaro, hanno preso parte alla campagna “Illuminiamo il Futuro”, lanciata da Save the Children per contrastare la povertà educativa e lo hanno fatto con l’iniziativa dal titolo “Viaggio nei luoghi dell’antica città della seta”, che si è svolta sabato 26 ed ha visto come protagonisti gli allievi della IV A dell’istituto comprensivo “Galluppi” di Catanzaro, accompagnati dalle insegnanti Melania Scalzo e Assunta Monteleone.
L’iniziativa, che si proponeva di contrastare la povertà educativa dovuta alla scarsa consapevolezza delle proprie radici, ha puntato i riflettori sui quartieri più antichi del centro storico di Catanzaro, una mission che le due realtà catanzaresi portano avanti da anni con il progetto “Trame di Seta” e che grazie a Save the Children potrà avere una eco a livello nazionale.
Mediante un mini tour guidato e animato (Teresa Paone ha vestito i panni di una misteriosa dama giunta dal passato) i bambini hanno visitato i quartieri più antichi della città di Catanzaro che in passato (dal 1300 al 1700 circa) poté vantare l’appellativo di Capitale Europea della Seta, per l’eccellente pregio dei tessuti in seta prodotti dalle sue maestranze, che divennero una delle merci più richieste nelle fiere e nei mercati di tutta Europa.
In città molti toponimi ricordano questo antico e straordinario passato, ma pochi sono i giovani catanzaresi che conoscono questa storia. Il territorio viene vissuto inconsapevolmente e quei quartieri, un tempo teatro non solo di importanti attività artigianali, ma anche di giochi e convivialità, abbandonati a se stessi.
Questa iniziativa ha voluto riscoprirli e restituirli ai ragazzi come ideale patrimonio legato ad un ritrovato sentimento di appartenenza alla loro città, per un futuro cammino da cittadini consapevoli delle proprie radici.
I quartieri parte dell’itinerario didattico di sabato sono stati : la Filanda, la Grecìa (con i vicoli Gelso Bianco e la seicentesca Chiesa del Carmine) e l’antica Giudecca. Riallacciandosi al tema della Campagna Illuminiamo Il Futuro 2019 che è quello dei “luoghi vietati ai minori”, nel corso del mini tour, i ragazzi hanno segnalato alcuni luoghi in stato di abbandono, chiedendo che essi vengano restituiti ai bambini e alla comunità tutta.
“Gli antichi quartieri rappresentano le radici di una città, il suo cuore più antico da cui tutto ebbe origine – afferma Angela Rubino, presidente di CulturAttiva e guida turistica abilitata -. Con l’avanzare dello sviluppo urbano, purtroppo si tende a porli in secondo piano, abbandonandoli a se stessi e così un intero patrimonio antropologico e culturale fatto di storia, di antichi stili di vita improntati ad una socialità fatta di aiuto reciproco, cooperazione, convivialità che animava quei borghi nel cuore della città, rischia di morire lentamente a vantaggio di nuovi stili di vita più globalizzati e con essi muoiono la loro storia e i messaggi che essi potrebbero lanciare alle giovani generazioni, costrette così a guardare sempre avanti, senza mai sapere cosa e chi c’era prima, come si viveva prima dell’avvento della tecnologia, perché quel luogo porta quel determinato nome, qual è la storia della propria città, se essa è stata diversa in passato. Da anni, con il progetto Trame di Seta, svolto grazie alla sinergia con la Cooperativa L’Isola che non C’è e l’amministrazione comunale di Catanzaro cerchiamo di contrastare questo fenomeno rendendo questi luoghi teatro di attività laboratoriali legate alla loro antica storia e ricche di messaggi educativi”.