Assegnato alla scuola secondaria di I grado dell’Omnicomprensivo “Bruno Vinci” del dirigente scolastico Marisa Piro, il primo premio, per la categoria Young, del concorso educativo “Sui passi di don Mottola”, bandito dalla Fondazione “Casa della carità”, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Don Francesco Mottola” di Tropea e l’Azione cattolica della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea e rivolto gli allievi delle scuole primarie e secondarie di I grado della provincia di Vibo Valentia.
La manifestazione si è svolta giovedì 5 dicembre. Dopo l’inaugurazione della mostra dedicata all’esposizione dei lavori partecipanti al concorso allestita presso il palazzo Santa Chiara, si è tenuta, presso la cattedrale di Tropea la cerimonia di premiazione, alla presenza di tutti i membri della giuria : il dirigente scolastico, Giuseppina Prostamo, il parroco don Francesco Sicari per la “Casa della Carità” di Tropea, il presidente dell’A.C. diocesana Paolo Giannini, il dirigente scolastico, Beatrice Lento, presidente dell’Associazione “Sos Korai”, la prof.ssa Annamaria Miceli e il fotografo e giornalista Saverio Caracciolo.
Gli alunni: Emanuela Seva, Pantalea Parisi, Caterina Paparatto, Eugenia Belvedere, Ferdinando Orfanò, Giuseppe Galati, Ilenia Spasari, Rita Muzzupappa, Francesco Mazzeo, Paola Tripaldi, Raffaella Tripaldi, Hilal Malak, Letizia Messina, Fortunata Fioresta, Chiara Gurzì, guidati dalle professoresse Loredana Calò ed Emma Martorana, hanno realizzato un fumetto perseguendo l’obiettivo di diffondere ed approfondire la figura e l’operato del pio sacerdote e la sua missione in favore dei poveri e degli umili. Il loro lavoro, dal titolo “Don Mottola: una piccola grande luce illumina il cammino dei nuju du mundu”, si snoda attraverso i pensieri e i ricordi di un ospite della Casa di carità di Limbadi che, ormai anziano, condivide con il proprio nipotino.
Rivive, così, la memoria delle cure amorevoli prestate dalle oblate ai piccoli ospiti delle case di carità fortemente volute da don Mottola, e dell’instancabile servizio del sacerdote in favore degli emarginati e dei dimenticati, di quegli “ultimi” che egli definiva “i nuju du mundu”. L’opera realizzata dagli allievi è stata considerata, perciò, dai membri della giuria, meritevole di apprezzamento per aver saputo portare all’attenzione dei più giovani l’esempio di vita ed il messaggio di amore ed umanità che don Mottola ha lasciato.