Giggino Di Maio lascia la guida del Movimento. Stella cadente?

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Da Pupari & Pupi, di Pino Macino.

E Giggino da l’addio alla guida del Movimento stellato ed alla sua  rappresentanza nel Governo. Resta ministro degli esteri, ma forse sarebbe stato meglio lasciare anche questo. Giggino ha scelto di mollare prima della nuova catastrofe – facile profezia – delle elezioni regionali. Ma in ogni caso ne porterà la responsabilità. La sua parabola è cominciata con la vittoria elettorale alle politiche. Pur di impoltronarsi ha portato al Governo  la Lega degli egoismi e della vergogna. Pensava di essere il più furbo.Pensava che un alleato con il 16 % non poteva fargli ombra. Ne è diventato lo schiavo…lo schiavo di chi…in posizione di assoluta spegiudicatezza ha cominciato lo stesso giorno una campagna elettorale senza fine. Ha consegnato il Governo a Salvini al punto da consentirgli di invocare per sè i pieni poteri. Ha perfino pensato di accettare le sue lusinghe dopo l’ubriacatura delle dimissioni papeetare. Ha continuato a distruggere il movimento non consentendo alleanze in Calabria ed Emilia con il PD abbandonando perfino le indicazioni di Grillo. Ora siamo alla fine di un percorso. Ha mostrato la sua inadeguatezza al ruolo ed alla responsabilità. La Vita e la Fortuna lo avevano premiato oltre ogni merito. Non ha saputo ringraziarle per i doni avuti. Governare un Movimento è difficile assai. Governare un Paese….è difficilissimo  ed a volte inutile. Abbiamo fatto a meno di Tontinelli, sopravviveremo al declino di Giggino.

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