Don Giovanni Bosco il grande Santo che ha strappato i bambini e soprattutto gli orfani a un tragico destino, fatto di miseria e abusi, riempendo di dignità, educazione ed affetto paterno le loro vite.
Giovanni Paolo II lo definì: “Il padre e il maestro della gioventù” ed è questo grande Santo l’ideatore dell’oratorio.
Ogni anno, proprio nella memoria liturgica il 31 gennaio in tante parrocchie si svolgono diverse iniziative per ricordarlo.
“Don Bosco è il Santo che seppe far sentire l’abbraccio di Dio a tutti i ragazzi che incontrò, offrendo loro una casa e tanta speranza”.
A Rosarno le Suore Figlie di Maria Ausiliatrice, capitanate dalla direttrice Suor Marinella Gioia, il parroco don Giuseppe Varrà e tutta la famiglia salesiana hanno preparato la comunità a vivere il Triduo a Don Bosco.
Giochi , olimpiadi , musica, il Cammino della Pace e tanto altro, hanno scandito i pomeriggi oratoriani.
Diversi sacerdoti si sono poi susseguiti nella Celebrazione Eucaristica, presso la parrocchia San Giovanni Battista, raccontando la genesi della loro vocazione.
Il 31 grande Festa in onore di Don Bosco, all’insegna dell’allegria e nello stile del grande santo.
La Celebrazione Eucaristica è stata presieduta da Don Domenico Caruso che, durante l’Omelia si è soffermato sull’umiltà del Santo, ricordando che il futuro siamo tutti noi.
L’evento si è concluso con la consueta tradizione di tutte le case salesiane, che festeggiano la solennità di don Bosco offrendo ai ragazzi un panino con la mortadella o con il salame, cibo semplice – ma gustoso – che riscuote ancora oggi “grande successo”.
La consuetudine deriva dalle abitudini che il santo introdusse all’Oratorio nei giorni festivi, per i quali era prevista, dopo la confessione e la Comunione, la distribuzione di pane e salame a tutti i giovani.