L’ANPI di Taurianova il 25 aprile renderà omaggio ai caduti per la liberazione, nel corso di una breve cerimonia alla quale presenzierà anche uno dei funzionari prefettizi che attualmente guidano il Comune.
Il tutto si svolgerà nel rispetto delle cautele imposte dall’emergenza Covid 19.
Il presidente della sezione Taurianovese , Giuliano Boeti, nel ribadire
l’ importanza della celebrazione, in questo particolare delicatissimo momento emergenziale, ha sottolineato che sarà anche l’occasione per ricordare il 77° anniversario della fucilazione di Salvatore “Bibi” Carrozza, alla cui memoria la sezione è intitolata.
Il 17 aprile del 1943, ricorda Boeti, citando” Afro Fornia nel 40° anno del sacrificio” – un libro del 1983 di R.L. Cattellani- alle ore 9,30 circa, vennero condotti in tribunale i primi trédici accusati.
A causa, di un accertato scambio di persona il processo iniziò solo verso le ore undici.
Tre quarti d’ora dopo, venne emessa la sentenza: 8 dei 13 patrioti, combattenti partigiani, erano stati condannati a morte mediante fucilazione alla schiena.
Giuseppe Brianti, Salvatore Carrozza, Guglielmo Catuzzi, Rino Costa, Anteo Donati, Afro Fornia, Fortunato Guarnieri e Peter Jovanovic; alla lettura della sentenza intonarono” Avanti , popolo alla riscossa!”
L’esecuzione avvenne il giorno dopo, il 18 aprile, alle ore 5,00 .
Alle 4,00 del mattino i quattro detenuti della cella 3 vennero avviati nel cortile accompagnati dal cappellano del carcere.
Pioveva dal giorno prima. Un plotone di militi aspettava i condannati presso un autocarro centinato. Già i quattro si apprestavano a salire sull’autocarro quando, arrivò una staffetta motociclista che consegnò al comandante del plotone un messaggio urgente: la sospensione della condanna per il solo Guglielmo Catuzzi.
Gli altri tre furono fatti salire sull’autocarro insieme al plotone di esecuzione ed ebbe inizio il viaggio verso il patibolo.
Nel registro dei carcerati intanto l’addetto aveva allora scritto: Salvatore Carrozza (scarcerato), Anteo Donati (liberato), Afro Fornia (liberato).
Il viaggio al Golgota dei tre, ebbe termine a Monticelli Terme.
Erano le cinque del mattino quando i tre vennero allineati addosso al muro ovest del camposanto, davanti a loro il plotone di esecuzione in attesa dell’ordine di fucilazione.
Nonostante l’ora e gli accorgimenti, vi fu chi di nascosto vide e sentì tutto.
Esaurite in fretta le operazioni estreme seguì l’ordine al plotone di puntare e quello di far fuoco, al quale si accompagnò il grido dei patrioti: L’Italia vivrà!.
Salvatore Carrozza umilissimo figlio del nostro Sud fu, uno dei tanti “richiamati”, pronti ad ogni sacrificio, bloccato al nord dopo l’8 settembre, per non rivedere mai più la sua Taurianova, dimostrando sempre a quelli che con lui dividevano rischi e sofferenze patriottismo e fermo antifascismo.
Il 25 Aprile sarà l’occasione per ricordarlo, insieme a tutti quelli che sacrificano la vita per restituire agli italiani la libertà e la democrazia.