A Reggio Calabria incontro su “Lo Stretto di Messina: Il Mito e la Storia”.

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“Lo Stretto di Messina: il mito e la storia” è il tema di una conversazione, ancora in remoto, della Prof.ssa Elena Santagati, promossa dall’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con lo Spazio Open, disponibile sul sito Facebook di Anassilaos e su You Tube a partire da oggi.

Ricercatore confermato di Storia greca presso il Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina. Ha sviluppato interessi e prodotto ricerche in vari campi della storia greca. Si segnalano in particolare gli studi relativi alla storia di Sicilia dall’orizzonte anellenico sino alle vicende di IV e III secolo a.C. Altri campi di ricerca sono costituiti dall’approfondimento su fenomeni di travestitismo nell’antica Grecia, tra storia e mito, dall’attenzione all’Epiro di età ellenistica, all’identità poleica e a quella federale, filtrate attraverso il documento monetale. In ultimo, vanno ricordati studi relativi alla produzione e al consumo di miele e di vino nell’antichità. Nel settore della storia vicino-orientale, ha altresì pubblicato numerosi articoli relativi alla storia economica e sociale della III dinastia di Ur. Tra le sue più recenti monografie  si ricordano  “Timoleonte – ἱερὸς ἀνήρ tra storia e propaganda e “Pirro e la Sicilia” presentati a Reggio Calabria dall’Associazione Culturale Anassilaos. Al centro della conversazione della studiosa  quell’area compresa tra le città di Zancle e Reghion che al di là dei miti narrati sia da Omero che da Esiodo, fin da epoca antichissima fu al centro di un complesso  gioco politico e diplomatico per il controllo dello Stretto quale via più breve per accedere al Tirreno e alla fertili regioni della Campania senza circumnavigare la Sicilia, a quei tempi ancora una navigazione perigliosa. Questo spiega le diverse strategie adottate dai tiranni che reggevano le due città dello Stretto fino ad Anassilao, tiranno di Reggio, l’uomo politico che dal 494 al 476 a.C. governò con acume la Città realizzando, dopo la conquista di Zancle (491 a.C.), cui diede il nome di Messana (Tucidide, VI,4,6), un unico Regno dello Stretto fiorente per traffici, economia e cultura. Attraverso le fonti letterarie e archeologiche l’Autrice ricostruisce un avvincente momento della storia delle due città dello Stretto, un’area del resto storicamente sempre coesa sia sul piano artistico – si pensi alla presenza a Reggio e in Provincia di artisti siciliani, dal grande Antonello al Gagini, da Antonio Catalano il Vecchio al Marolì, per citare solo gli artisti più importanti – che su quello culturale ed economico.

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