Nel 60° della scomparsa di Madre Brigida Postorino, “Serva di Dio e Fondatrice dell’Istituto Figlie di Maria Immacolata”, l’Associazione Culturale Anassilaos, congiuntamente con lo Spazio Open e con il patrocinio della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, le dedica , un incontro, ancora in remoto, che sarà disponibile a partire da domani sul sito Facebook di Anassilaos e su You Tube.
A parlare della religiosa sarà il Dott. Fabio Arichetta, socio della sopra citata Deputazione di Storia Patria della Calabria nonché della Società Napoletana di Storia Patria e dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano.
Brigida Maria Postorino, questo il nome della Serva di Dio, nacque a Catona il 19 novembre 1865 da Giuseppe Postorino e Francesca Marra. Sin da piccola ebbe una profonda educazione religiosa. Il padre – si dice – le raccontava ogni sera la “storia di Gesù”. Nel paese natale fin da giovane contribuì molto alla Pia Unione delle Figlie di Maria, di cui fu presidente, insieme ad alcune sue coetanee, sotto la guida spirituale del canonico Domenico Scopelliti che più tardi sarebbe diventato vescovo della diocesi di Oppido Mamertina-Palmi. Le Figlie di Maria gestivano, tra l’altro, una cappella della chiesa “San Dionigi” di Catona dedicata all’Immacolata. La chiamata alla consacrazione a Dio si presentò a Madre Brigida “come un sussurro” nella notte di Natale del 1897 durante la processione di Gesù Bambino. Ebbe la visione di Maria Immacolata che le diede conferma di quanto già nel suo animo ella presentiva. “Se tu non verrai – disse la Vergine – altre non verranno”. Il 6 novembre 1898, Brigida, e otto sue compagne, lasciarono le loro case e con il permesso dell’autorità ecclesiastica, si unirono in una “famiglia religiosa”, l’Istituto delle Figlie di Maria Immacolata. Il 6 gennaio 1899 suor Brigida Postorino pronunciò i suoi primi voti (le altre sorelle presero l’abito religioso come novizie) e fu eletta Superiora. La sua attività ebbe fin da subito il sostegno del cardinale Gennaro Portanova che ne riconobbe i meriti. La vita dell’Istituto come quella di suor Brigida e dell’intera comunità vennero sconvolte dal terremoto del 28 dicembre 1908 che devastò Reggio e Messina. Le case dell’Istituto vennero distrutte o danneggiate e il sisma uccise 24 tra suore e novizie. Fortunatamente suor Brigida, che aveva perso con la morte di Portanova uno dei suoi più grandi sostenitori, incontrò la benevolenza del Papa Pio X che il 27 gennaio 1909 la ricevette in udienza offrendole il suo aiuto e promettendole che l’Istituto sarebbe stato riconosciuto dalla Santa Sede. Promessa che sarebbe stata mantenuta dal suo successore, Papa Benedetto XV, che suor Brigida aveva incontrato nel 1913. Le case religiose furono ricostruite, anzi crebbero più numerose e si diffusero in Italia e anche a Roma dove un nuovo un Istituto vide la luce nel 1925.
La salute della Fondatrice intanto deperiva e nel 1936 Ella cedette il governo dell’Istituto che riprese, per un anno appena nel 1942, ritirandosi poi definitivamente nella casa di Frascati dove continuò a seguire le vicende del suo Istituto che intanto si diffondeva nel mondo, in Africa, Brasile e Argentina e dove si spense nel marzo del 1960.
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