Si è svolta, sabato sera a Polistena nell’incantevole location del giardino della pasticceria Sirò la presentazione del libro del sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’adolescenza in Calabria, dal titolo Katapontismòs-Chiunque scandalizzi i bambini, Laruffa editore.
L’evento di sabato sera, ha concluso la terza rassegna dei “Giardini di Sirò” fortemente voluti e organizzati dall’Associazione Culturale “Arte che parla” presieduta dalla scrittrice Simona Mileto.
Dopo i saluti della scrittrice Simona Mileto; della dott.ssa Amalia Papasidero dell’Agenzia Scrittura&Dintorni; di Marcello Sirò e di Francesco Scarcella della Libreria Frassati di Gioia Tauro; hanno dialogato con l’autore Simona Mileto e Amalia Papasidero.
Nel mondo greco il Katapontismòs consisteva nell’annegamento rituale di persone o cose, impiegato per infliggere punizioni in caso di ordalie.
E’ a questo che Gesù Cristo si riferiva quando disse:” Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!“
Antonio Marziale, attingendo ad un’inchiesta giudiziaria e giornalistica ed alla sua esperienza personale contro la pedofilia, ha portato alla luce l’esistenza di lobbies, anche armate, culminate in un partito dei pedofili, in una giornata dell’orgoglio pedofilo e in una brigata pretoriana pedofila. Purtropp,agli occhi di molti tale abuso è qualcosa che attira l’attenzione solo quando è esploso in un evento mediatico e quindi, quando ormai è troppo tardi, l’orco ha soddisfatto la propria sete di perversione, spente poi le telecamere nulla più se non un latente pensiero che “non potrà toccare a nostri figli”.
Tanto e tale sarebbe il dolore per un delitto così efferato che tendiamo a rimuoverlo, ad allontanarlo.
E la Chiesa, a fronte di tanti proclami, tante partenze per una crociata purificatrice, all’interno di se stessa, cosa ha mai fatto se non fermarsi poco oltre la soglia di dichiarazioni, con tanto di vox papale, d’intenti?
Non si può rimanere indifferenti di fronte a tali accadimenti, riportati da Antonio Marziale con il trasporto e la veemenza di chi soffre nel denunciare e rendicontare il crimine e vorrebbe un mondo più pulito, dove tutti gli innocenti possano essere liberi dalle paure e lontano dagli occhi dell’orco, punibile, afferma Marziale, anche, se non esclusivamente, con “la castrazione chimica”!
Una presa di coscienza che fa star male ma che dovrebbe spingerti ad andare oltre, ad impegnarti per mettere in campo tutte le azioni necessarie fino ad arrivare magari all’ONU, dove fare riconoscere la pedofilia, come crimine contro l’umanità.
Ha concluso l’evento l’editore Roberto Laruffa, rimarcando l’importanza della tematica affrontata nel libro.