Aldo Polisena, Segretario generale dell’Associazione Progetto Città della Piana, in una lettera inviata agli organi di stampa, in merito alla presentazione, tenutasi il 27 luglio alla Cittadella Regionale, del progetto del Cammino Basiliano, dove la Regione Calabria mette a disposizione dei camminatori italiani e stranieri l’immenso patrimonio storico e naturalistico nei più prestigiosi e autorevoli circuiti di queste forme intelligenti di turismo ecosostenibile ,che coniugano natura e cultura e si nutrono di biodiversità; scrive :
“Leggendo lo Statuto dell’Associazione Cammino Basiliano ETS con sede in Sersale (CZ) troviamo che la stessa intende promuovere ,tutelare, organizzare, studiare e valorizzare attraverso cammini e percorsi del territorio rapportandosi con progetti che puntano alla diffusione della cultura della legalità.
Ecco perché ritengo utile porgere all’attenzione di chiunque sia interessato a questo discorso che, diverse località della Calabria e della Provincia di Reggio, furono interessate dall’azione dei monaci bizantini giunti dalla Palestina, dalla Siria e dall’Egitto in Calabria attorno al 726 e scelsero dei luoghi appartati, impervi, difficili da raggiungere ,per ergere i loro Conventi e i luoghi di preghiera”
Polisena continua: ”In Calabria i monasteri sorti in quel tempo per opera dei monaci bizantini furono caratterizzati da San Basilio, il cui esempio e la predicazione divennero egemoni. Fu così che le popolazioni calabresi furono conquistati dai monaci basiliani, i cui conventi divennero non solamente centri religiosi, che ispiravano modelli di vita e di spiritualità, ma anche seppero diffondere, insegnando e facendo esempio, i metodi nuovi e più adeguati per le coltivazioni agricole, diffondendone anche la coltura.
Da allora i basiliani si diffusero nei luoghi abitati”.
E ancora Polisena sottolinea: ”Vanno ricordati per importanza la nascita del Convento di San Filippo a Cinquefrondi, di Sant’Elia, di San Leonardo e di Santa Maria delle Grazie della Ferrera.
Il Convento di San Filippo di Argirò, sulla via d’acqua che dal mare Tirreno portava al mare Jonio, fu un luogo estremamente avvertito dal punto di vista spirituale.
Nei pressi del convento vi sono due grotte dove, si dice, che vi abbia pregato ,in penitenza, appunto San Filippo. Vi fu un collegamento con altri monasteri basiliani come ad Oppido e da allora la fiumara dello Sciarapotum di Cinquefrondi divenne preziosissima in questo contesto”.
Rilancia ancora Polisena :”Un altro riferimento storico è il territorio di Mammola,
luogo di riferimento Basiliano –bizantino della locride ,con il Santuario di San Nicodemo sul monte Limina del X secolo ,luogo dove visse San Nicodemo Abate Basiliano; il monastero di Santa Barbara dell’ordine basiliano in parte oggi ristrutturato in Museo Santa Barbara (Parco Musaba) e la Grancia Basiliana di San Biagio.
La stessa Chiesa Matrice è di origine Basiliana e li si trova la cappella di San Nicodemo Abate, dove sono conservate le pregiate reliquie in un’urna bronzea e dove esiste la statua in legno del Santo vestito in abito basiliano.
Altro luogo significativo è San Giorgio (Pietra Cappa) Natile Vecchio, dove esiste una struttura che era un punto di riferimento per i monaci che vivevano nei tanti romitori presenti in quei luoghi.
La raffinatezza del monastero di San Giorgio si evinceva dal pavimento in marmo policromo”.
Infine Polisena conclude: ”E’ doveroso ricordare come l’Associazione escursionistica “Gente in Aspromonte”, nel 2014,fece dei “Ricordi bizantini in cammino” un programma escursionistico al fine di valorizzare la Calabria Bizantina fatta da monaci che si mettevano a vivere assieme, talvolta in caverne vicine alle piccole comunità. Questi monaci oltre a pregare e a ricopiare i codici antichi, dipingevano, soprattutto immagini dei Santi, di Gesù, della Madonna sui muri delle Chiese e dei conventi.
Attorno ai monasteri si sviluppò una nuova organizzazione e utilizzazione del territorio soprattutto attraverso l’utilizzo delle attività agricole.
Detto questo ritengo opportuno, così come altri hanno fatto prima di me, la necessità di rivedere il progetto del Cammino dei Basiliano finanziato dalla Regione, con l’obiettivo di includere in questo cammino, luoghi e posti che assumono una grande importanza a livello di testimonianza per far si che la storia della Calabria non si possa cambiare dalla sera alla mattina”.
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