“La Giunta regionale della Calabria sta erroneamente considerando incompatibile l’erogazione del contributo abitativo riconosciuto dalla legge 431 del 1998 nel caso in cui il destinatario sia già percettore di reddito di cittadinanza. Una decisione che contrasta pienamente con quanto disposto nel Decreto Legge n. 4 del 2019 in cui non è prevista nessuna incompatibilità tra il reddito di cittadinanza e il contributo del fondo sociale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione”.
È quanto segnala il consigliere regionale del Gruppo Misto, Francesco Pitaro che sul problema ha presentato una interrogazione a risposta scritta al Presidente del consiglio pro tempore, al Presidente della Giunta regionale ed alla Giunta regionale.
“Il Dipartimento regionale Infrastrutture e Lavori Pubblici ha recentemente comunicato ai Comuni calabresi la incompatibilità tra i due contributi – scrive Francesco Pitaro nella sua interrogazione – Si tratta di due provvedimenti ben distinti. Il primo ha come finalità il contrasto alla povertà. Il secondo, consente alle persone indigenti di poter locare una abitazione”.
“Nel reddito di cittadinanza vi è una componente (di livello essenziale) destinata ai nuclei familiari residenti in abitazioni in locazione e – scrive il consigliere del Gruppo Misto – il diritto all’abitazione rientra nel novero dei diritti sociali fondamentali. Sul punto, che forse non è stato preso in considerazione dagli uffici della Giunta regionale, c’è un parere dell’Ufficio legislativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che ammette la compatibilità del reddito di cittadinanza con il contributo di cui alla L. 431/98”.
In detto parere, allegato all’interrogazione, Francesco Pitaro riporta che «Il diritto all’abitazione rientra nel novero dei diritti sociali fondamentali e si desume dall’art. 34 della Carta dei diritti dell’Unione Europea e dagli artt. 30 e 31 della Carta sociale europea e, come affermato e chiarito costantemente dalla Corte Costituzionale, tale diritto ‘rientra tra i requisiti essenziali caratterizzanti la socialità cui si conforma lo Stato democratico voluto dalla Costituzione’ e benché non espressamente incluso nella Carta costituzionale deve essere incluso tra i diritti inviolabili e il suo oggetto, l’abitazione, deve considerarsi bene di primaria importanza (Corte Cost. sent. 9 marzo 2020 n. 44). Non ponendo il decreto n. 4 del 2019 alcuna incompatibilità tra il sostegno alle locazioni previsto a livello statale con quello di tipo regionale o comunale, si conferma l’orientamento già espresso da codesta Direzione Generale in tema di REI. In un settore come quello in questione, che coinvolge diritto sociali primari, ben si giustifica il concorso tra lo Stato e il sistema delle autonomie locali, considerato che il Rdc rappresenta in materia solo un livello essenziale di prestazione, pertanto integrabile ad opera di regioni o comuni».
“È chiaro, dunque – sottolinea Francesco Pitaro – che, nel detto parere, è stato correttamente rilevato che non vi è alcuna incompatibilità tra i due sostegni e che, anzi, il reddito di cittadinanza è integrabile attraverso il contributo di cui alla L. 431/98. Inopinatamente, invece, il Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria con la Nota del 16/4/2020 Prot. N. 136133/Siar trasmessa ai Comuni della Calabria ha comunicato agli stessi «che la richiesta di contributo ai sensi della Legge 431/98 non può essere presentata da coloro che percepiscono il contributo per l’affitto all’interno del reddito di cittadinanza o da pensione»”.
“Una comunicazione, quindi – commenta il consigliere regionale del Gruppo Misto – che non ha alcun fondamento giuridico, perché in contrasto con quanto stabilito e chiarito in sede ministeriale, e quel che è più grave, lede inevitabilmente i soggetti deboli che vengono privati dell’integrazione economica prevista dalla legge 431 del 1998 e cade in un momento storico drammatico in cui occorre fare i conti con la pandemia sanitaria che aggrava notevolmente la già debolissima condizione economica della Calabria e dei calabresi”.
Da qui l’interrogazione attraverso la quale il consigliere Francesco Pitaro “chiede quali atti e provvedimenti ed iniziative intenda adottare, il Presidente della Giunta e la Giunta regionale, al fine di permettere ai soggetti aventi titolo, che sono deboli e indigenti e che percepiscono il reddito di cittadinanza, di ottenere il dovuto contributo abitativo di cui alla L. 431/98 ad integrazione del livello essenziale di prestazione”.
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