Il Sindaco di Nicotera, Pino Marasco, di professione Infermiere. In virtù di ciò, il Sindaco di Nicotera, è rigorosamente attento verso chi, infrange le regole sanitarie.
Il grave fatto di cronaca avvenuto il 4 dicembre, (Foto 1) vede protagonista l’ormai nota e famosa cittadina nicoterese, la cronista Enza Dell’Acqua la quale, dopo aver fatto un po’ l’irresponsabile fustigatrice contro le misure anti Covid adottate e raccomandate dal Sindaco, pubblicando il 10.11. u.s. su Facebook un post contro lo stesso adducendo, a parole e senza documentarlo, che negli uffici comunali stava senza mascherina ed anche così in estate nei “due bar” che lei, è noto, ama attaccare visceralmente, seppur l’uso della mascherina non era obbligatorio in quel periodo di non zona rossa, come invece è attualmente in Calabria.
In una sorta di legge del contrappasso, adesso è la cronista a trovarsi con una foto pubblicata in data 1.12.2020, nel profilo personale Facebook di Marasco il quale, dopo averla pizzicata a passeggio per le vie del centro storico cittadino, senza indossare la mascherina obbligatoria, non ha resistito alla ghiotta occasione di immortalarla sui social, postando la foto e scrivendo: <È più facile fare il censore che rispettare le regole>. (Foto 2) La cronista era preceduta a pochi metri, da un ragazzo che la stessa ha poi indicato essere il proprio figlio maggiorenne il quale, rispettoso della legalità e della tutela sanitaria per sé e per gli altri, indossava la mascherina che gli copriva anche la parte del viso.
La cronista afferma di aver querelato il Sindaco per la pubblicazione della foto, ma dimentica di essere stata la famosa cronista nazionale del finto scoop mafioso sull’elicottero degli sposini del quale, ingannando abilmente la stampa nazionale, ha taciuto sul fatto di non aver mai scritto nulla contro l’atterraggio in pieno centro storico a Nicotera, avvenuto nel lontano 14 settembre 2016, tacendo anche di non essere mai stata lei a dare per prima la notizia del “mafioso” atterraggio, anzi, nel suo giornale di allora, prima di essere sospesa, quel matrimonio veniva positivamente descritto come fatto di cronaca, affermando il 15 settembre 2016 :<Senza dubbio una cerimonia originalissima…Di certo a Nicotera una cosa così non si era vista mai. Né da nessun’altra parte ci si può imbattere con facilità in circostanze che vedono il centro del paese chiuso al traffico perché́ diventato teatro di un evento privato, pur piacevole>.
Questa sua forzata notorietà sarà probabilmente il motivo per il quale la querela contro il Sindaco, per la violazione della privacy per la foto pubblicata, non dovrebbe trovare applicazione nell’art. 96 della legge 633/41, in quanto si applica solo alle persone non famose.
Ritornando all’aggressione, la cronista, non soddisfatta della querela contro il Sindaco, incontrandolo per strada il 4 dicembre, nel mentre stazionava con alcuni cittadini nel centro storico abbellito per il Natale, veniva aggredito a “viso scoperto” dalla cronista ancora irresponsabilmente priva di mascherina, (Foto 2) mal pensando probabilmente, visto il gesto inconsulto, che farsi giustizia querelandolo non può essere sufficiente in terra di Calabria, decidendo così di passare alla più diretta e pratica aggressione, fisica e verbale, contro l’esile e malcapitato Sindaco il quale, sconfortato, ma non abboccando alla provocazione, ha poi postato sul social l’episodio, documentandolo con tanto di foto, affermando: <Essa (la famosa cronista n.d.r.) durante il suo sproloquio “rigorosamente” senza mascherina, alla quale hanno assistito parecchi testimoni, oltre ad avermi rivolto ingiurie ed offese, mi ha anche aggredito, prima togliendomi il cellulare dalle mani gettandolo a terra, successivamente mettendomi le mani sul petto>.
Naturalmente, per l’aggressione subita, il Sindaco ha annunciato l’ennesima querela contro la cronista, già più volte costretto a denunciarla, al pari di altri cittadini, vittime delle inconsulte azioni illegittime che la stessa ha perpetrato sui social e sulla stampa, tra questi, Pina Gaglianò, famosa Social Woman vittima di violente diffamazioni sui social da parte della stessa cronista, tra l’altro anche sua parente, rea di aver postato sui social a favore del Sindaco Marasco. Pina per questa violenta aggressione, l’8 marzo 2020 in qualità di donna vittima di violenza, ha ricevuto un premio di solidarietà. Anche la nostra redazione giornalistica è stata oggetto di diffamazioni, con il direttore responsabile costretto a querelarla più volte, e già inserita nel registro degli indagati, presso la Procura della Repubblica competente.
Si nota in città e sui commenti nei social la piena solidarietà al Sindaco Pino Marasco che è grande la preoccupazione e lo sconcerto tra i cittadini per il gravissimo episodio che ha messo a rischio anche la salute dello stesso Sindaco, a causa di una donna irrispettosa della legge e delle Ordinanze emesse in merito alla prevenzione del rischio Covid19, nelle quali viene prescritto l’obbligo della mascherina, estremamente necessaria adesso in “zona rossa”, per non attentare alla salvaguardia della salute pubblica, specie dei più deboli, degli anziani e di chiunque abbia handicap sanitari che possano compromettere le loro già deboli difese immunitarie.
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