Convocato dal presidente del consiglio comunale, Antonio Francesco La Malfa, per il 28, alle 15, in videoconferenza, il civico consesso, per discutere di variazione al bilancio di previsione finanziario 2020/2022 e del D. Lgs 267/2000.
Una modalità poco gradita, quella online, dal gruppo di opposizione Movi@Vento che tramite il proprio capogruppo, Antonio D’Agostino, critica tale scelta anche perché la motivazione espressa, evitare rischi di contagio, “pare agisca soltanto quando ci sono da limitare le forme di partecipazione democratica – afferma – fino ad arrivare a consigli comunali privi di quella pubblicità che il T.U. sugli enti locali, lo statuto e lo stesso regolamento del consiglio comunale, prescrivono inderogabilmente. La stessa circolare del Ministero degli Interni del 27/10/2020 ammette tale modalità, ma in subordine rispetto alla prima, cioè l’adunanza in presenza… quest’ultima, ovviamente, con tutti gli accorgimenti che conosciamo e che vediamo quasi quotidianamente nei resoconti televisivi delle adunanze dei parlamenti e parlamentini di tutta Italia. Ma vi è di più. Se è vero come è vero che il presidente sub partem, si permetta di non rispondere neppure a una legittima richiesta del nostro gruppo consiliare che chiede di convocare la commissione dei capigruppo per concordare proprio quelle modalità atte a garantire la pubblicità delle adunanze (in presenza o meno) e, inoltre, i punti che intendiamo anche noi porre all’ordine del giorno. Arroganza e prevaricazione al potere, dunque? Pare proprio di sì. Non vorremmo allora che questa maledetta pandemia, oltre alla sospensione che continua a produrre: negli stati d’animo, nella socialità, nella comunicazione – quella vera e non virtuale – diventi, a beneficio di qualcuno, anche uno squallido tentativo di sospendere la democrazia”.
Esplicito il richiamo al sindaco Giuseppe Marasco che, per D’Agostino, “con l’avallo e la partecipazione attiva dei suoi sodali, non teme il virus, e anzi lo sfida, quando deve farsi i selfie” postati in questi giorni sui social network e “promuovere e guidare pericolosi e documentati assembramenti per celebrare le sue fatue luminarie, volte ad abbagliare i propri concittadini, nella speranza forse di coprire l’inadeguatezza politica e amministrativa sua e della sua squadra”. Evidente il riferimento ai tanti visitatori che hanno affollato le strade cittadine per ammirare gli sfavillanti addobbi natalizi.
“Cosa fare dunque? – si chiede D’Agostino – La diffida (peraltro per la seconda volta) a non svolgere, un consiglio a nostro parere illegittimo, noi l’abbiamo inoltrata. Così come altre denunce di abusi, scorrettezze e inadempienze, verificatisi in questi mesi, sono sul tavolo del prefetto, datati e protocollati. Parliamo di commissioni mai convocate. Delibere approvate e mai eseguite. Interrogazioni che cadono nel nulla. Scadenze fondamentali per l’approvazione di fondamentali atti contabili, passate in cavalleria. Ora ognuno svolga il suo compito. Noi riteniamo di aver atteso al nostro, in scienza e coscienza e nel rispetto del mandato ricevuto dai nostri elettori. A maggior ragione ce lo aspettiamo da chi è chiamato a svolgere quello più delicato e più importante per l’intera collettività: garantire l’agibilità democratica. Che non è diversa se parliamo di un parlamentino comunale o del grande parlamento nazionale”.