Si è svolta a Gioia Tauro nella Parrocchia San Francesco da Paola -Oratorio Centro Giovanile Don Bosco, la Festa di San Giovanni Bosco, definito da san Giovanni Paolo II il “padre e il maestro dei giovani” e da papa Francesco “il prete della gioia”, perché ha saputo guardare la realtà con i suoi occhi di uomo e di sacerdote, ma soprattutto con gli occhi di Dio.
La festa è stata preceduta dalla settimana salesiana: ” quattro giorni con Don Bosco”, iniziata mercoledì 27 gennaio con la testimonianza della dott.ssa Marina Longo sul tema “Amorevolezza”.
La dott.ssa Longo ha sottolineato che l’amorevolezza è l’abito che ogni cristiano deve indossare per essere riconoscibile e credibile.
Giovedì 28 gennaio ha testimoniato lo psicologo Roberto Longordo sul tema “Ragione”.
Il dott. Longordo, partendo dal Vangelo di Giovanni e attraverso il racconto toccante dalle sue esperienze personali, ha concluso che la ragione per Don Bosco è dialogo, è relazione.
Fondamentale nella relazione è l’ascolto.
“Il Logos diventa relazione”.
Venerdì 29 gennaio ha testimoniato Don Natale Spina sul tema “Religione”.
Don Natale si è soffermato sulla pedagogia di Don Bosco il cui fine è formare buoni cristiani e onesti cittadini.
Il metodo si poggia su tre assi: amorevolezza, ragione e religione.
La ragione per don Bosco è apertura al dialogo con i giovani, che può nascere solo dall’ascolto.
La ragione si coniuga con l’amorevolezza, lo sguardo che si posa sull’altro senza giudicare”.
La religione è una struttura da legare.
Don Natale ha poi parlato del difficile momento che il mondo sta attraversando a causa della pandemia.
Infine, sabato 30 gennaio l’insegnante Rosanna Cannizzaro ha testimoniato sul tema “Educare oggi”.
Domenica 31 gennaio, nel rispetto delle regole Anti Covid, si è tenuta la solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Francesco Milito vescovo della Diocesi Oppido-Palmi con i parroci e i sacerdoti della città e alla presenza delle autorità civili e militari.
Don Pasquale Cristiani guida amorevole della parrocchia, ha sottolineato che dobbiamo accendere la speranza in questo tempo di Covid.
La speranza è la risposta del credente in questa pandemia.
Mons. Francesco Milito ha sottolineato che don Bosco ci insegna ad impegnarci nella storia, esortando tutti a pregare per i salesiani e per quelli che hanno sposato il loro carisma.
Dopo la Concelebrazione, Nicola Ligato una ragazzo che frequenta l’oratorio salesiano, non senza emozione ha ringraziato, attraverso una lettera i padri salesiani per tutto l’amore e gli insegnamenti che hanno donato ai giovani in questi tre anni, mentre Mons. Francesco Milito ha letto una lettera indirizzata a Don Bosco per chiedergli la grazi, affinchè i padri Salesiani non vadano via da Gioia Tauro.
Infine i padri salesiani, hanno regalato alle autorità presenti un libro sulla vita di Don Bosco.
L’evento si è concluso con la tradizionale consumazione del “Panino Don Bosco”.