Benvenuti al Sud. Il un film con questo titolo, uno degli attori protagonisti -Alessandro Siani- dice che arrivando al SUD si piange due volte , quando si arriva e quando si parte. Le lacrime dipendono a seconda del soggetto che le versa. Nel film di Luca Miniero , all’arrivo e alla partenza l’attore Claudio Bisio (direttore poste di un paesino del sud) versa copiose lacrime. Per disperazione , all’arrivo in quel luogo sconosciuto e per dispiacere nel lasciarlo dopo che se ne era innamorato. Per chi ritorna in terra propria , le lacrime sono per i ritrovati affetti dei LUOGHI d’ORIGINE, la tristezza per l’abbandono degli stessi alla partenza . Ci sono anche le lacrime di disperazione , di rabbia e delusione nel (ri)trovare i luoghi delle radici e del cuore nell’abbandono . Abbandono derivato da colpevoli omissioni posti in essere da quanti al contrario dovrebbero custodirli. Lacrime di delusione, lacrime di rabbia nel constatare l’aggravarsi di deficienze organizzative , strutturali , ambientali e dell’impotenza risolutiva causata dall’ignoranza. Infine , ci sono le lacrime di gioia di quanti vengono al Sud in cerca di tranquillità , serenità e dolce accoglienza , e scappano piangendo di rabbia e sdegno per non averli trovati.
Nel nostro caso, le lacrime sono di sconforto e di rabbia nel costatare negatività di un Sud disilluso, tradito e abbandonato da quelle ISTITUZIONI preposte a curarne e incentivarne lo SVILUPPO.
L’autostrada del MEDITERRANEO (da Salerno a Reggio Calabria) A2 accoglie chi la percorre senza pagamento del pedaggio, scelta voluta per incentivare lo sviluppo delle Regioni attraversate (Campania -Salerno; Basilicata e Calabria). Asse viario ben ristrutturato, sicuro , scorrevole per le migliorie effettuate negli ultimi 10 anni. Percorrendola non t’accorgi d’essere al sud anche con i paesaggi mediterranei , la flora e il clima , luoghi da favola mutevoli e incantati. Cogli la realtà solo fermandoti alle aree di servizio, di sosta o parcheggio, lo scenario è dappertutto identico : Abbandono e sporcizia li accomunano col puzzo d’urina fermentata al sole. D’incanto svaniscono desiderata e sogni , la realtà trascina nello sconforto. Il Sud è meta di turismo – nazionale ed estero- d’escursione , di ricerca , storico, climatico, della memoria e delle radici . L’arrivo a destinazione riserva più gravi e peggiori situazioni incancrenite , colpevoli endemismi senza soluzioni. Le terre spopolate del sud , scrigni di cultura, bellezze e storia , inesauribili giacimenti di materie produttrici d’ECONOMIA da TURISMO appaiono sotto utilizzate , colpevolmente abbandonate tranne rarissime eccezioni. L’assenza delle ISTITUZIONI è pressoché totale, i tentativi d’inversione di tendenza , di alcuni EE.LL. , sono vanificati per scollegamenti e superficialità degli stessi. I giacimenti attrattori e produttori d’economia turistica, , materia prima rinnovabile : mare e monti, paesaggi e beni architettonico-storici, prodotti dell’eno-gastronomici non sono messi in produzione, per colpevolezze degli amministratori locali. L’autonomia degli Enti Regionali , invece d’essere ricchezza rappresenta un “disvalore” insormontabile . Le regioni del Sud procedono con differente andatura , alcune a passo veloce e adeguato agli inesorabili tempi delle ferree leggi del mercato globale (Puglia e Basilicata); altre anziché avanzare retrocedono inesorabilmente per l’ignoranza politico-amministrativa di chi le governa. Non adeguamento a direttive e leggi in materia di tutela ambientale e promozione d’economia turistica sono i principali drammi del Sud. L’autonomia regionale in materia : turismo, ambiente , trasporti locali e sanità , invece di ricchezza rappresenta in vero FALLIMENTO.
Borghi abbandonati all’incuria e degrado, nuovi insediamenti edificati senza rispetto delle norme edilizie (assenza di PGR e PUC) e senza i corretti standard urbani; cementificazioni selvagge di litorali; preistorico sistema di smaltimenti di rifiuti solidi e liquidi. Questi gli elementi mancanti o carenti che rendono il Sud invivibile ai residenti e trappola mortale per gli avventori-turisti (inquinamento marino e terrestre).
Per i “turisti delle radici” il dramma delle manchevolezze è ancora più grave. Chi ritorna nei luoghi della memoria del cuore , luoghi abbandonati per necessità e bisogni, luoghi sognati ed idealizzati anche causa la lontananza, vorrebbe trovare il “rinascimento”, lo sviluppo e non il regresso. Turisti-consumatori, avventizi o delle radici trattati come polli da spennare , invece d’essere riconosciuti come soggetti da capire ed assecondare nelle esigenze e desideri . Accade che i portatori di ricchezza non solo economica, diventino soggetti da usare e gettare , da non incentivare al ritorno ma mettere in precipitosa fuga.
Purtroppo nel profondo Sud della penisola italica , ataviche ed incancrenite costumanze impediscono di volare alto e decollare . Colpe e responsabilità sono ascrivibili alla classe politica e ai cittadini che questi politici RASSEGNATAMENTE sceglie.
Ed ecco comprendere perché chi viene al Sud piange due volte ; il secondo pianto è di rabbia , d’impotenza e disperazione per l’abbandono in cui è condannata questa parte d’Italia ricca di risorse storiche, culturali, paesistiche e ambientali ,….povera di quel materiale umano in grado di conservarle e valorizzarle per creare ricchezze per tutti.
Niccolò Cuscunà