Agli Ottanta anni del Manifesto di Ventotene l’Associazione Culturale Anassilaos dedica un incontro che si terrà giovedì 7 ottobre alle ore 17,00 presso la Sala Giuffrè della Biblioteca Pietro De Nava. La conversazione del Prof. Antonino Romeo apre gli incontri autunnali patrocinati dal Comune di Reggio Calabria e realizzati congiuntamente con la Biblioteca Civica. Il Manifesto per un’Europa libera ed Unita, scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel corso dell’inverno del 1941 nel pieno della II Guerra Mondiale vuole essere una riflessione sul presente e sul futuro di un Continente sconvolto dal 1914 al 1945 da una guerra tragica e quasi continua e si propone la realizzazione di un’ Europa unita, una unità capace di sconfiggere le rivalità, gli odi e i rancori che sono stati un portato tragico della storia precedente d’Europa. All’analisi delle ragioni che avevano portato allo scoppio delle due guerre mondiali che avevano avuto in Europa il loro epicentro e sconvolto un continente ricco di arte e cultura gli estensori del Manifesto aprono alla necessità di creare tra gli stati europei una interdipendenza che superi ogni forma di sovranismo, quel sovranismo che è la causa principale dei conflitti, per approdare ad una sorta di federalismo capace di disinnescare ogni ragione di contrasto che possa sfociare in una guerra. Spinelli e Rossi erano confinati a Ventotene allorquando elaborarono la dottrina dello Stato Federale d’Europa che si sarebbe fatta strada negli anni successivi, alla fine della guerra, sia pure con notevoli difficoltà, fino a giungere all’Unione Europea che ha assicurato al vecchio Continente una pace sostanziale. All’epoca, nel pieno trionfo delle armate naziste che avanzavano con uno slancio, che sembrava inarrestabile, verso Mosca e dominavano l’Europa, tale Manifesto potè sembrare frutto di una Utopia irrealizzabile ma esso dimostra che il pensiero umano può sfidare le contingenze della storia e andare oltre, in una visione capace di disegnare mondi diversi, magari difficili da realizzare, ma per i quali è giusto e sacrosanto impegnarsi.
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