Oggi ricorre il 32° anniversario (1989-2021) della Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
E’ grazie alla Convenzione Internazionale (CRC), pietra miliare per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che i bambini non sono più visti semplicemente come oggetto di protezione, ma come soggetto di diritto. Ogni anno, pertanto, l’Unicef invita a riflettere su tale tematica “perché i diritti dei minori non rimangano sulla carta, ma possano essere diffusi, compresi, attuati”.
Grazie al protocollo Miur-Unicef tutte le Scuole sono invitate ad operare in tal senso e le “Scuole Amiche Unicef” (quasi una ventina nella provincia di Vibo Valentia tra Scuole Amiche e Scuole che hanno iniziato il percorso), diventate tali anche e soprattutto per questo motivo, vivono questa giornata in modo speciale ogni anno da tempo. “E come in ogni classe scolastica – afferma Gaetano Aurelio, presidente del Comitato Provinciale di Vibo Valentia per l’Unicef – si affronterà questa tematica, importante sarebbe auspicabile che anche in altri luoghi di relazione e socialità se ne parlasse serenamente: i bambini e i ragazzi hanno bisogno, soprattutto oggi, del nostro tempo, di un’attenzione particolare che guardi alle loro esigenze ma, ancor di più, di qualcuno che li ascolti. Il “Diritto all’Ascolto” è, infatti, uno dei Diritti più gettonati proprio perché tutti siamo sempre più assuefatti dalla Società della velocità e del consumo per cui non abbiamo mai tempo. Non ci si ferma più a riflettere, si interrompe sempre più l’altro che parla, si alza la voce per soffocare quella degli altri, insomma perdiamo senza goderne, a volte, anche i momenti più importanti. E i nostri giovani ne soffrono terribilmente: preferiscono essere ascoltati prima di essere giudicati, desiderano un po’più del nostro tempo da dedicare a loro piuttosto che riempirli di cose, agognano la nostra attenzione ad ogni costo”.
“Guardiamo, allora, con fiducia ai nostri ragazzi – dichiara Aurelio – dando loro quella speranza che si meritano, facciamogli sentire il nostro affetto e la nostra vicinanza nelle loro scelte, apriamo loro la strada di un futuro che li veda sempre più protagonisti della loro vita. E lo saranno sempre più se comprenderanno il valore di essere soggetto di diritto. Il 20 novembre diventi il punto di riferimento ma non dimentichiamoci che il nostro operato non inizia né finisce in tale data ma dura tutto l’anno, ogni giorno, ogni istante. Il bambino al centro è l’obiettivo che non ha tempo”.