Si terrà giovedì 10 marzo alle ore 16,45 presso la Sala Giuffrè della Villetta De Nava, promosso dall’Associazione Culturale Anassilaos e dalla stessa Biblioetca De Nava con il Patrocinio del Comune, l’omaggio a Giuseppe Mazzini in occasione del 150° della sua morte, relatore il Prof. Antonino Romeo. Infatti il 10 marzo del 1872, esattamente centocinquanta anni fa, moriva a Pisa in stato di semi clandestinità, Giuseppe Mazzini che, al pari di Vittorio Emanuele III, Cavour e Garibaldi viene considerato oggi uno dei “Padri del Risorgimento” anche se nel corso della sua travagliata esistenza è stato sempre considerato – e lo era – come un nemico delle istituzioni, quella monarchica in specie, colui che ordiva congiure ed eventi clamorosi, tramava regicidi e si faceva sostenitore di una idea di Risorgimento “dal basso”, di una Unità d’Italia quale movimento di popolo e non gioco diplomatico. Il contrario di quanto pensava e, poi realizzò, il suo acerrimo nemico, quel Cavour che ebbe sempre l’intelligenza di servirsi di Mazzini e del mazzinianesimo per spaventare i moderati e i sovrani delle nazioni amiche e propense all’unità italiana facendo balenare ai loro occhi quella rivoluzione di cui il Genovese si faceva banditore. Non a caso l’incontro proposto da Anassilaos per ricordare l’anniversario si intitola “Giuseppe Mazzini: sconfitto dalla politica, protagonista nella storia” a sottolineare come il suo progetto politico per l’Italia fallì miseramente, come i tentativi di sollevare le masse, soprattutto meridionali (spedizione dei Fratelli Bandiera, spedizione di Sapri) andarono incontro a sconfitta certa e a prevalere fu l’accorto gioco diplomatico del primo ministro piemontese, pronto a utilizzare con spregiudicatezza ogni strumento utile nella complessa scacchiera dell’Europa del tempo. Molto più tardi Mazzini fu incluso tra i “padri del Risorgimento”, e per tale i giovani studenti italiani lo hanno conosciuto, contributo postumo ad una idea diversa di costruzione dello stato unitario come lotta di popolo, ad una nazione che doveva essere repubblicana (in una Europa dove forse l’unica repubblica al tempo era San Marino), ad un paese democratico.