La giornata internazionale sull’Autismo è stata istituita dall’Onu nel 2007 con l’intento di accendere una luce sull’autismo e favorire la consapevolezza delle istituzioni in tutto il mondo.
A distanza di 15 anni, nonostante ci sia stata, in Italia, una Legge dedicata, la n. 134/2015, che ha finalmente definito i diritti delle persone con autismo, la situazione reale è ben diversa da ciò che la legge sancisce come diritto e ancora la maggioranza dei cittadini che vivono l’autismo all’interno delle loro famiglie 24 ore al giorno, non può accedere ai servizi “poichè questi ultimi non sono garantiti”.
“Le linee d’indirizzo – affermano Vito CREA, ANGSA Reggio Calabria, Mary NASO, ANGSA Vibo Valentia, Katia SPADAFORA, ANGSA Cosenza, Nadia FABIANO, ANGSA Crotone, Emanuela MURACA, ANGSA Lamezia – hanno indicato la strada per rendere chiari e attuabili i servizi necessari per questo disturbo, che non riguarda solo gli ambiti sanitari e abilitativi ma la sua crescente diffusione (che supera ormai 1 ogni 60 nati) coinvolge la politica sociale e sanitaria di ogni nazione. L’art 60 del DPCM che definisce i nuovi LEA, per esempio, che fa riferimento al documento “Linee di indirizzo” ha dato speranze alle famiglie, tuttavia le perplessità espresse sin dall’inizio sull’ effettiva esigibilità di questi Livelli essenziali di assistenza, sono ancora nel 2022 attuale. La Calabria è tra tutte le Regioni la meglio attrezzata per i Servizi sull’Autismo. Il Sistema Sanitario, con la sua Rete Territoriale prevede Servizi Diurni e Residenziali e il recente Decreto sui Servizi Socio Assistenziali prevede una serie di Centri Diurni, non meglio identificati, sparsi sul tutto il territorio Regionale, ma ancora i ritardi nella realizzazione getta le famiglie nello sconforto. ANGSA Calabria per dare un senso a questa giornata ed evitare che possa ancora una volta essere una manifestazione di solidarietà farcita di promesse, si impegna a farsi portavoce delle domande che riceviamo dalle famiglie. Noi non sappiamo più dare una risposta sensata ai genitori di persone con autismo di tutte le età, in particolare ai genitori delle persone che hanno superato i 18 anni e diventano invisibili a volte anche alla programmazione dei servizi e ai genitori, ormai anziani, degli adulti con Autismo che avevano visto nella Legge del “Dopo di Noi “ la soluzione per garantire una vita dignitosa e piena di opportunità ai loro figli, ma che si trovano ancora ad aspettare, con il terrore di non avere più energie per sostenerli”.