Erosione costiera: è tempo di “miracoli”. Dopo cinque anni, è stato avviato l’iter per aggiudicare gli incarichi per la progettazione degli interventi da realizzare sulla costa calabrese. Spulciando sul sito della Regione, si scopre, infatti, che è stata bandita la gara per l’affidamento, nell’ambito del decreto regionale n. 355/17, <dei servizi di ingegneria e architettura finalizzati alla realizzazione di interventi integrati per il completamento delle opere di difesa costiera> lungo il tratto di litorale compreso tra la foce del Mesima e la spiaggia “Formicoli” di Capo Vaticano. C’è di più. L’iter burocratico previsto s’è concluso da tempo e l’incarico per la progettazione è stato assegnato alla “Martech Marine Technical System Srl” di Cagliari. La società sarda s’è aggiudicata la gara in virtù di un ribasso del 34,51% che ha ridotto l’importo iniziale di 197.713 euro a 129.482 euro. Quali siano i tempi assegnati per la stesura della progettazione non è dato sapere, ma non dovremmo aspettare ancora molto. C’è un solo dato certo: dopo cinque anni si conosce il nome della società che dovrà provvedere alla progettazione degli interventi tra Nicotera e Ricadi per la cui realizzazione sono previsti 3,5 milioni di euro. Altri 5 milioni sono previsti per il tratto costiero Tropea-Vibo Marina. Per recuperare il bandolo della matassa bisogna “pescare” nel passato. Il 31 luglio 2017 la giunta regionale guidata da Mario Oliverio emanava il decreto n.355/2017 stanziando 65 milioni di euro per fronteggiare i danni dell’erosione costiera.
Un gruzzolo non sufficiente a risolvere i problemi, ma, comunque, idoneo a promuovere i primi interventi nelle zone di litorale più soggette all’azione erosiva dei marosi. Sotto il coordinamento del Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici della Regione, i fondi avrebbero dovuto garantire l’espletamento della fase progettuale entro il 2018 e la cantierizzazione delle opere entro i primi mesi del 2019. In realtà, non s’è mossa foglia. Da allora è trascorso quasi un lustro durante il quale la furia delle mareggiate ha continuato a sferzare la costa tirrenica provocando ingenti danni a strutture ricettive, centri abitati e linea ferroviaria, mentre gli arenili si sono progressivamente assottigliati. A nulla sono servite le proteste di amministratori locali, gestori di impianti balneari, proprietari privati. Ad una interrogazione avanzata nel 2018 dall’allora consigliere regionale Michele Mirabello, il dirigente generale del Dipartimento infrastrutture della Regione, Domenico Pallaria, rispondeva che i lavori non sarebbero cominciati né nel 2019 né nel 2020, ma <in ragione della complessità delle attività da porre in essere> di tempo ne sarebbe passato parecchio perché <occorre effettuare – affermava il dirigente regionale – valutazioni propedeutiche e studi adeguati ai fini dell’individuazione delle priorità di intervento dato che tali opere risultano estremamente complesse dal punto di vista ambientale, paesaggistico e della tendenza evolutiva delle linee di costa>.
Alla fine della fiera, <i tempi previsti per l’inizio dei lavori – concludeva Pallaria – possono essere ricondotti ai primi mesi del 2021>. A percorrere la costa tirrenica, comunque, di cantieri attivi per realizzare interventi contro l’erosione non c’è alcuna traccia. Intanto, però, persistendo sulla delicata problematica una certa distrazione degli enti comunali, si stanno mobilitando gli operatori turistici.